Noi che scriviamo questo ricordo del nostro carissimo amico e compagno Marco Calabria l’abbiamo conosciuto negli anni delle lotte studentesche al Liceo scientifico Archimede, a Roma, nel quartiere Nuovo Salario, a cavallo tra le zone rosse di Val Melaina e Tufello e la nerissima Talenti.

La stessa scuola di Valerio Verbano, il giovane militante di Autonomia Operaia, assassinato da un commando fascista rimasto finora sconosciuto e impunito. La vita di Marco è però la dimostrazione che quegli anni non furono solo piombo e sangue. E che la sua (e nostra) militanza, pur tra limiti e errori, fu segnata dall’intreccio tra politica e vita. Si mettevano in gioco i corpi nella loro interezza: la politica per Marco era totalizzante, ma terragna, attaccata alla vita in ogni suo aspetto. Non per ideologizzarla in uno schema rigido, ma per farla scorrere nella vita, per riempirla di desideri, sogni, passioni.

In Marco (il più giovane del nostro collettivo che aderì al Manifesto) tutto ciò era naturale: impegno politico, amore per il Blues e per la poesia, lavoro giornalistico, non si contrapponevano affatto l’uno all’altro ma si arricchivano reciprocamente disegnando, fin da ragazzo, una personalità poliedrica.

La politica, per lui, era un’esperienza umana da vivere pienamente. Era vita vissuta, era la lotta per il riscatto dei più deboli, le manifestazioni in piazza, ma anche la felicità di un concerto o la gioia del tenersi per mano in cima a una montagna, i viaggi in giro per il mondo, stare accampati in tenda a vendere il manifesto al festival dei poeti di Castelporziano. E si esprimeva anche attraverso la scrittura poetica, straordinario scandaglio nell’umano, quando sa spingere a esplorazioni sorprendenti.

La foto di Tano D’Amico che lo ritrae seduto in terra insieme ad altri come lui in quella breve, intensa e drammatica fiammata che fu il ’77 dice tanto di lui e noi vogliamo salutarlo ricordando I suoi capelli neri e ribelli, gli occhi curiosi, il sorriso largo che gli illuminava il viso.

 

*Sergio Cesaratto, Cesare Coppoli, Carmine Fotia, Gianni Fotia, Fabio Ravagnani, Michele Tucci, Patrizia Valentini