A tredici giorni dal varo della legge di Bilancio, il testo resta lontano dalla sua chiusura e dalle aule parlamentari che dovrebbero approvarlo (senza emendamenti, secondo il governo). Gli ultimi nodi verranno sciolti lunedì pomeriggio quando Giorgia Meloni e i leader della maggioranza si riuniranno in un vertice formalmente convocato sulle riforme istituzionali. Di bozza in bozza, ieri le novità riguardavano l’uscita dall’Iva agevolata al 5% i pannolini per bambini e i seggiolini auto, che saranno soggetti all’aliquota ordinaria del 22%, mentre viene abrogato dal 2025 il Fondo per il commercio equo e solidale.

Un testo sempre più vicino alla versione definitiva, che lievita a 109 articoli, compresi i saldi dei ministeri ma ancora senza le tabelle. Il lavoro è «sostanzialmente chiuso», assicura la premier Giorgia Meloni, promettendo che il testo sarà inviato lunedì al parlamento. Provando a venire incontro alle richieste di Forza Italia, Meloni ha deciso che l’innalzamento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26% sarà solo se l’affitto breve (per periodi inferiori a 30 giorni) riguarda «più di un appartamento». Salvi dunque i piccoli proprietari che affittano ad esempio la casa al mare per arrotondare un po’ le entrate, ma non chi fa degli affitti brevi un vero e proprio business, leggasi Airbnb. La modifica tuttavia non viene considerata definitiva dagli azzurri, che rimandano la verifica a lunedì.

Ma le tasse aumenteranno anche sui pannolini per bambini e i seggiolini auto. Questi due prodotti, che attualmente beneficiano dell’Iva agevolata al 5%, torneranno infatti ad essere al 22%.

Nell’ultima stesura della Manovra si sopprimono infatti due gruppi di beni assoggettati all’Iva agevolata, tra cui assorbenti e tamponi femminili, latte in polvere e appunto pannolini e seggiolini: ma mentre gli assorbenti e il latte in polvere vengono spostati nell’elenco dei beni al 10%, pannolini e seggiolini restano di fatto fuori dalle categorie con l’Iva agevolata. Mentre arriva una stretta sul commercio equo e solidale, con l’abrogazione dal 2025 del Fondo destinato ad erogare contributi a fondo perduto per le imprese fornitrici di questa categoria di prodotti. Un nuovo articolo infine quantifica gli interessi passivi sui titoli del debito pubblico derivanti dagli effetti del ricorso all’indebitamento: si parte da 215 milioni per il 2024 e 568 milioni di euro per il 2025.

E si rifanno i calcoli rispetto al ricalcolo della pensione per medici, maestri d’asilo e enti locali, «L’esecutivo riuscirà a peggiorare la legge Monti-Fornero», denunciano Fp e Flc Cgil che prospettano «tagli fino a 11mila euro lordi l’anno con la revisione delle aliquote di rendimento previdenziali per le pensioni liquidate dal 2024, delle quote di pensione retributive in alcune gestioni previdenziali – Cassa degli Enti locali (Cpdel), sanitari (Cps) e insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e ufficiali giudiziari(Cpug)».