Bozza su bozza, modifica su modifica il capitolo «pensioni» della legge di Bilancio rimane sempre il più caldo. Politicamente e per risorse in ballo. La tela di Penelope di Giancarlo Giorgetti si fa e si disfa sempre nello stesso modo: la volontà è risparmiare e il titolare del Mef si inventa di tutto per poterlo fare, poi però viene puntualmente bacchettato dal suo partito ed è costretto a fare marcia indietro sostenendo che «le bozze non definitive e non attendibili». Nonostante il suo segretario e vicepremier Matteo Salvini sostenga invece che «il testo sia stato chiuso». Per chi aveva promesso...