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Magistrati: scatta la protesta contro Nordio

Magistrati: scatta la protesta contro NordioIl presidente dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia – LaPresse

Giustizia Stato di agitazione immediato e assemblea nazionale l'11 giugno contro il ministro che ha scaricato sulla Corte d'Appello di Milano la responsabilità della fuga di Artem Uss. Approvato un documento di Md: attenzione alla giurisprudenza difensiva

Pubblicato più di un anno faEdizione del 14 maggio 2023

Stato di agitazione da subito e assemblea nazionale l’11 giugno. L’Associazione nazionale magistrati reagisce con determinazione, anche se forse un po’ in ritardo, all’iniziativa disciplinare di Carlo Nordio. Il ministro della giustizia il 12 aprile ha avviato l’azione contro i tre giudici della Corte d’appello di Milano che avevano concesso i domiciliari ad Artem Uss, il cittadino russo di cui gli Usa chiedevano l’estradizione e che invece è stato lasciato libero di scappare (in Russia) dalla custodia con il braccialetto elettronico. Ma mentre la procura di Milano indaga su questa clamorosa fuga (ha inoltrato rogatorie in quattro paesi europei) che solleva interrogativi sulla condotta delle strutture di pubblica sicurezza, Nordio ha puntato l’indice sui magistrati. Mettendo in discussione il merito della loro decisione, quando nemmeno la procura generale ha presentato ricorso contro la concessione dei domiciliari. Anche se al ministro non compete – per elementare rispetto della separazione dei poteri e dell’indipendenza della magistratura – contestare ai giudici la valutazione dei fatti o delle prove.

Il comitato direttivo centrale dell’Anm ieri sera, dopo lunga discussione, ha approvato integralmente il documento proposto da Magistratura democratica, aggiungendo solo la data dell’assemblea nazionale. Che è un evento raro, l’ultima volta fu convocata nella primavera dell’anno scorso per a proclamare lo sciopero delle toghe contro la riforma Cartabia. Quello scioperò, contro una riforma ormai fatta, andò molto male. Stavolta invece i magistrati sperano di replicare la grande partecipazione e il clima febbrile che si è registrato nell’assemblea di Milano, convocata subito dopo la notizia dell’azione disciplinare di Nordio.

Ieri sera tutte le correnti hanno approvato il documento di Md che è passato all’unanimità. Malgrado nella discussione la destra di Magistratura indipendente avesse sollevato più di un dubbio, soprattutto mettendo in discussione il passaggio centrale proposto dalle toghe di sinistra. Quello dove si paventa il rischio che l’azione con la quale il ministro ha censurato la concessione dei domiciliari «contribuisce a creare un clima da “giurisprudenza difensiva”. La misura cautelare, nel dubbio, dovrà essere sempre la più grave, ponendo al riparo il magistrato ma danneggiando i cittadini».

Alla fine voto unanime, anche sulla decisione di proclamare immediatamente lo «stato di agitazione» che in concreto significa assemblee locali aperte, per non restare in semplice attesa dell’11 giugno. I magistrati cercheranno di coinvolgere gli avvocati: se dalle Camere penali locali sono arrivate prese di posizione critiche verso il ministro, la rappresentanza nazionale dell’avvocatura penale ha glissato e le sue iniziative di lotta (scioperi) le ha usate per incalzare il ministro alle riforme che sostiene. Anche se, come ha fatto notare ieri il presidente dell’Anm Santalucia, «nulla è più lontano di questa vicenda dalle politiche del garantismo liberale che molti attendevano e in cui qualcuno ancora confida».

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