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Maggioranza spaccata, governo senza pareri

Maggioranza spaccata, governo senza pareri – Lapresse

Diritti Ddl sicurezza alla camera: la votazione degli emendamenti è cominciata solo sugli emendamenti non divisivi

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 11 settembre 2024

È cominciata tra le polemiche e il duello a colpi di regolamento la discussione generale sul Ddl sicurezza. La battaglia procedurale riguarda questioni politiche, i cavilli evocano contraddizioni che emergono alla prima seduta dopo la pausa estiva.

Una volta che la maggioranza ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità si sarebbe dovuto passare alla votazione sugli emendamenti, ma si è appreso che in molti casi il governo non si è espresso. Proteste dalle opposizioni, secondo le quali in questo caso non si poteva procedere con la votazione. Il vicepresidente di turno della Camera, Fabio Rampelli, ha deciso che l’esame degli emendamenti sarebbe proseguito sui testi su cui è arrivato il parere. A questo punto, il dem Federico Fornaro ha chiesto di sapere «se il governo ha un’idea di quando completerà i pareri». La capogruppo del Pd Chiara Braga ha fatto notare che i pareri della commissione bilancio sono stati dati solo fino all’articolo 14, prima degli emendamenti all’articolo 15, cioè quelli sul carcere delle detenute madri su cui Forza Italia ha rotto le righe ha depositando una richiesta di modifica. Proprio la commissione bilancio ha tolto le castagne dal fuoco alla maggioranza sullo Ius scholae dando parere negativo agli emendamenti che riguardano la cittadinanza.

«Il governo non è in grado di dare pareri agli emendamenti perché non ha ancora sciolto i tanti nodi politici che riguardano numerose norme contenute nel Ddl sicurezza – ha sostenuto Braga – Su molti temi la maggioranza è profondamente spaccata, a partire dalle norme sulle detenute madri». Le opposizioni valutano anche di chiedere lo scrutinio segreto per alcuni emendamenti. Secondo il regolamento le votazioni «sono effettuate a scrutinio segreto le votazioni riguardanti le persone, nonché quelle che incidono sui principi e sui diritti di libertà, sui diritti della famiglia e sui diritti della persona umana». «Il Ddl sicurezza è tra i peggiori testi legislativi scritti dalla destra, pretende di far votare la Camera senza i necessari pareri del governo e della commissione bilancio sui singoli emendamenti. Fanno solo ciò che conviene a loro, stravolgendo ogni regola», aggiungono i capigruppo di Alleanza verdi sinistra nelle commissioni affari costituzionali e giustizia Filiberto Zaratti e Devis Dori.

Proseguono anche le polemiche sulla cannabis light: di fronte alle proteste di operatori del settore, associazioni di categoria, consumatori e giuristi, il Dipartimento politiche antidroga della presidenza del consiglio ha sentito il bisogno di specificare che la nuova norma perseguirebbe i «cannabis shop» (i negozi che vendono infiorescenze con bassissimo principio attivo) ma non colpirebbe direttamente la filiera agricola del prodotto.

Intanto, i promotori della campagna «Liberi di Lottare: fermiamo il Ddl 1660» manifestavano a Napoli, in piazza del Plebiscio. «Il Ddl mette sullo stesso piano qualsiasi forma di resistenza anche passiva di fronte alla repressione». Alla campagna hanno aderito, tra tanti, gli ecoattivisti di Ultima generazione, i lavoratori della logistica del SiCobas, diversi movimenti per il diritto alla casa e il movimento No Tav. L’esame a Montecitorio riprende questa mattina, ancora dagli emendamenti.

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