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L’urlo di Accorinti in faccia ai leader del G7

L’urlo di Accorinti in faccia ai leader del G7La maglietta indossata da Accorinti al G7

Vertice di Taormina Al teatro Antico il sindaco di Messina sale su una sedia e grida: «Trump, no war». E spiega: «Per un rappresentante istituzionale è privo di senso incontrare suoi colleghisenza mettere al centro dell’agenda questioni fondamentali»

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 28 maggio 2017

S’è alzato dopo gli applausi all’orchestra che aveva finito di esibirsi nel teatro Antico davanti ai leader del G7. È salito sulla sedia e ha urlato: «Trump, no war». Un gesto per Renato Accorinti, sindaco di Messina, normale.

«Io ero seduto in terza fila, a due metri da me Trump e Macron – racconta Accorinti – Ho attirato l’attenzione dei potenti, e ne sono fiero. Ho urlato a Trump contro tutti i muri del mondo». Accorinti indossava una maglietta blu con la scritta «We welcome migrants».

«Per qualsiasi rappresentante istituzionale è privo di senso e paradossale incontrare suoi colleghi, specialmente a un così alto livello come al G7, senza mettere al centro dell’agenda alcune questioni fondamentali – dice Accorinti – Nello specifico, la necessità di uno sforzo comune per risolvere davvero le minacce derivanti dai cambiamenti climatici e tutti i disastri ambientali che la nostra società sta producendo, le azioni per ridurre e infine eliminare l’enorme gap del Sud del mondo in termini di diritti sociali ed economici, per i quali noi del Nord del mondo siamo tutti responsabili; una presa di posizione chiara ed universale per una pace che sia reale, contro la guerra e gli armamenti».

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