«Schengen non è morta ma è rotta e quindi dobbiamo ripararla», dice l’austriaco Gerhard Kemer al termine del vertice che ieri ha riunito a Lussemburgo i ministri dell’Interno della Ue. Sarebbe un azzardo considerare la frase come l’annuncio della fine del Trattato della libera circolazione ma certo dopo la decisione di dieci stati membri di prorogare o avviare i controlli ai confini per evitare possibili infiltrazioni terroristiche, le parole del rappresentante di Vienna – condivise per altro dalla collega tedesca Nancy Faeser – fanno riflettere, e non poco. Il problema, adesso è vedere come a Bruxelles si deciderà di intervenire...