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L’Ue finanzia uno studio su psichedelici

Fuoriluogo La rubrica settimanale a cura di Fuoriluogo
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 29 maggio 2024

Si chiama PsyPal ed è il primo progetto di ricerca clinica finanziato con 6,5 milioni di euro del programma Horizon Europe dell’Ue che indagherà sui trattamenti per la salute mentale assistiti da sostanze psichedeliche.

PsyPal ricercherà i potenziali della terapia assistita da psilocibina per alleviare l’ansia e la depressione nei pazienti in cure palliative e in particolar modo si concentrerà su pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e morbo di Parkinson atipico. Il progetto coinvolge 19 organizzazioni provenienti da nove paesi europei, con circa 100 pazienti che saranno reclutati in quattro diversi siti clinici in tutta Europa.

Il progetto è stato presentato al Parlamento europeo il 9 aprile grazie all’eurodeputato Cyrus Engerer del “Gruppo di interesse MEP per la salute mentale e le condizioni neurologiche” e del “Gruppo d’azione per l’uso medico delle sostanze psichedeliche”. In occasione dell’incontro è stato fatto notare che la mancanza di innovazione nei trattamenti per la salute mentale ricorda gli scarsi successi per sviluppare nuovi antibiotici.

Gli psichedelici sono per la maggior parte illegali in tutta Europa perché nelle Convenzioni delle Nazioni Unite si trovano nella tabella 1, quella per cui non sono riconosciuti ufficialmente per uso medico, tuttavia, senza voler riesumare l’uso tradizionale o l’interesse degli anni ‘50 e ‘60, recentemente la ricerca è tornata a suggerire che gli psichedelici hanno un potenziale significativo per la gestione dei disturbi di salute mentale come il disturbo da stress post-traumatico, l’anoressia e la depressione. Anche grazie a questi sviluppi, l’anno scorso l’Australia è diventata il primo paese al mondo a regolamentarne ufficialmente l’uso medico. Si prevede che quest’anno la terapia assistita con MDMA per il disturbo da stress post-traumatico venga approvata negli Stati Uniti. In Europa invece, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) non ha approvato alcun nuovo trattamento per i disturbi psicologici nel 2022 o nel 2023.

L’intenzione del team di PsyPal è di iniziare a somministrare il farmaco ai pazienti che partecipano al progetto già nel gennaio 2025, con la sperimentazione che durerà due anni. Visto il sostegno ufficiale della Commissione, l’EMA sta seguendo da vicino gli sviluppi e ha in previsione seminari ad Amsterdam per discutere il futuro quadro normativo per esser pronta a prendere in considerazione gli sviluppi medico-scientifici che potrebbero risultare dal progetto. Le terapie psichedeliche rappresentano una rottura rispetto ai trattamenti esistenti, coinvolgono sia le pillole che si assumono a casa, sia la psicoterapia. I trattamenti psichedelici prevedono una alta intensità di manodopera, richiedendo infrastrutture e professionisti sanitari qualificati per somministrarli, una caratteristica che potrebbe scoraggiare l’industria dall’investire nel loro sviluppo. Per il momento, infatti, la maggior parte della ricerca clinica viene condotta da piccole aziende biotecnologiche che preferiscono concentrarsi sul mercato statunitense.

Nel 2025 la Commissione lancerà un nuovo partenariato sulla salute mentale il che potrebbe consentire il finanziamento di nuovi progetti di ricerca nell’ambito del Cluster 1 “Salute”; progetti come PsyPal sono vitali perché riempiono il vuoto della ricerca sui trattamenti per la salute mentale in Europa. L’Oms stima che tre persone su quattro affette da depressione maggiore non ricevano cure adeguate anche in Europa.

Individuare nuove risposte terapeutiche potrebbe andare incontro anche a questa mancanza di attenzione o di cure efficaci.

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