«Gioia» è la parola che più ricorre durante la conferenza stampa di Queer, il nuovo film di Luca Guadagnino presentato in concorso. In realtà dovremmo forse dire joy, l’incontro è infatti tenuto in inglese e il regista ci ha ormai abituato alle sue produzioni d’oltreoceano. Ma per raccontare la genesi del film, Guadagnino guarda al passato: «Ho letto il libro di William Burroughs quando avevo 17 anni, a Palermo, ero un ragazzo megalomane che voleva costruire mondi col cinema. La vivida immaginazione di questo autore e la connessione profonda tra i due personaggi, osservati senza giudizio, mi ha trasformato per...