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Lombardia, Pd annichilito dalla riscossa del centrodestra

Lombardia, Pd annichilito dalla riscossa del centrodestra

Comunali 2017 La pesante sconfitta del centrosinistra a trazione renziana, che perde in un colpo solo Como, Monza, Lodi e Sesto San Giovanni, pregiudica anche la corsa per le elezioni regionali del prossimo anno. Il gruppo dirigente del Pd locale, sempre più isolato, ammette la sconfitta ma rimane al suo posto. L'ex Stalingrado d'Italia, per la prima volta dopo 72 anni, sarà amministrata da un sindaco di centrodestra. Bassissima l'affluenza alle urne (44%)

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 27 giugno 2017

Fine corsa in Lombardia. Vista da qui, la batosta nella tana del lupo travestito da moderato di Arcore significa una cosa precisa: questa mazzata per il Pd è il segno di un declino a livello nazionale. A parte il leader che ormai le perde tutte e i suoi ventriloqui istruiti per farneticare di macchie di leopardo, tutti i modesti rappresentanti lombardi del Pd a trazione renziana sanno che perdere Como, Monza, Lodi e Sesto San Giovanni non è un incidente di percorso (il centrodestra ha vinto nei 18 comuni più importanti superiori ai 15 mila abitanti, il centrosinistra in 10).

Pochi, invece, si soffermano a ragionare anche sul fatto che più della metà dei cittadini si sono disinteressati all’elezione del proprio sindaco: l’affluenza si è fermata al 44%, bassissima in Lombardia. C’è poi un altro fattore non secondario. La sconfitta rende quasi impossibile anche una rimonta in vista delle elezioni regionali che si terranno il prossimo anno, e il governatore leghista Roberto Maroni è in un brodo di giuggiole: “Questo è il modello del centrodestra unito che vince”.

Qualcuno ne prende atto? Sì, ma senza esagerare. Va male, anzi malissimo, ma i “vertici” hanno deciso di riflettere e tirare a campare. Ognuno restando al suo posto. Per Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd, questo “non è un cappotto” ma una sconfitta, “dobbiamo ammetterlo, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi anni, ora voltiamo pagina ce lo chiedono i cittadini”. Il sindaco di Milano Beppe Sala, l’unico che suo malgrado può ascrivere la sua risicata vittoria del 2016 a un progetto renziano ancora rimasto in piedi, indossa la faccia di chi non può dire quello che pensa. E si aggrappa a un generico concetto di “unità”, tanto per non urtare la suscettibilità della volpe di Rignano: “Gli elettori premiano chi sta unito e il centrosinistra nell’ultimo anno non ha dato un bellissimo spettacolo. Non è colpa di uno, è colpa di tutti però su questo bisognerà riflettere, perché mancano mesi alle politiche e bisogna lavorare”.

Vista da vicino, la sconfitta è ancora più bruciante. Cominciamo da Sesto San Giovanni (81.490 abitanti, affluenza 45,61%), perché qui finisce una storia: per la prima volta dopo 72 anni l’ex Stalingrado d’Italia sarà amministrata dal centrodestra. L’insulto più fastidioso dal solito Riccardo De Corato: “La vera Liberazione di Sesto è il 25 giugno non il 25 aprile”. Dito nella piaga. Ad evitare la catastrofe non sono state sufficienti le comparsate di Giuliano Pisapia e Walter Veltroni. Il nuovo sindaco è Roberto Di Stefano (58,63%), lascia la poltrona Monica Chittò (41,37%, sostenuta dalla cosiddetta sinistra orlandiana del Pd e dalle frattaglie della sinistra-sinistra). Nel 2012 era al 70%.

Como (84.687 abitanti, affluenza 35,82%), dopo la parentesi Pd di Mario Lucini, torna in mano al centrodestra: Mario Landriscina con il 52,68% ha battuto Maurizio Traglio fermo al 47,32%. A Lodi (44.769 abitanti, affluenza 51,35%) la brutta fine del centrosinistra era nelle cose: il Comune a sud di Milano l’estate scorsa era stato commissariato in seguito all’arresto per turbativa d’asta dell’allora sindaco Pd Simone Uggetti. Lodi, che è “feudo” del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, negli ultimi 20 anni è sempre stata in mano al centrosinistra. Oggi sindaca è la leghista Sara Casanova con 56,90% contro il 43,10% di Carlo Gendarini. A Monza (122.367 abitanti, affluenza 45,25%), dopo un primo turno terminato in sostanziale parità, l’ha spuntata inaspettatamente il candidato del centrodestra Dario Allevi con il 51,33% contro il sindaco uscente Roberto Scanagatti fermo al 48,67%.

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