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Lo scandalo Errejón fa tremare la sinistra spagnola

Íñigo ErrejónÍñigo Errejón – Ap

Spagna Se scomparisse Sumar, il Psoe del presidente Sánchez non avrebbe la forza elettorale per sconfiggere la destra di Pp e Vox

Pubblicato un giorno faEdizione del 27 ottobre 2024

Mentre continuano ad arrivare nuove agghiaccianti testimonianze delle vittime di Íñigo Errejón, ex enfant prodige della sinistra spagnola, il suo partito cerca ancora di riprendersi da quello che in molti non esitano a definire un profondo stato di shock. Ma il colpo è così forte che non è chiaro se non sia il definitivo KO. Per Sumar, e per tutto lo spazio a sinistra dei socialisti, già in crisi da mesi. E forse anche per il governo di Sánchez: se scomparisse Sumar, il Psoe non avrebbe la forza elettorale per sconfiggere la destra di Pp e Vox.

Ieri a mezzogiorno sono comparsi davanti alla stampa, con faccia da funerale, il portavoce del partito, l’ex europarlamentare e ministro della cultura Ernest Urtasun, assieme a Amanda Andrades, responsabile dell’area femminismo, Lara Hernández, segretaria di organizzazione ed Elizabeth Duval, segretaria di comunicazione. Non c’era Yolanda Díaz, che al momento si trova all’estero. Urtasun ha parlato di fatti “devastatori” e ha sottolineato che, “come è evidente”, “hanno fallito i meccanismi di prevenzione della nostra organizzazione”. Cosa di cui il partito si prende la responsabilità, ha detto.

E ha insistito più volte che “se le gravi informazioni che sono venute fuori questa settimana le avessimo sapute prima, Íñigo Errejón sarebbe stato mandato via molto prima”. Ha ricordato che Sumar ha lavorato “in maniera coordinata” con Más Madrid, il partito che Errejón aveva fondato (anche se negli ultimi tempi se ne era allontanato per gravitare intorno a Yolanda Díaz e Sumar). “Una persona con le gravi accuse di aggressione e violenza sessuale non può occupare alcuna posizione dentro Sumar”, ha affermato duro, argomentando che il partito ha agito “con la massima celerità possibile”.

Secondo Andrades, che ha parlato visibilmente emozionata, la riparazione consiste “nel assicurarsi che una cosa del genere non possa ripetersi”. E ha annunciato anche una serie di prime misure: chiarire qualsiasi altro caso contrario ai valori femministi del partito; stabilire meccanismi di riparazione, sostegno e accompagnamento per le vittime; stabilire protocolli per affrontare e prevenire situazioni di sessismo, LGBTfobia e razzismo e istituire corsi di formazione contro la violenza sessista, cosa che peraltro era già stata approvata dall’Assemblea di Sumar a marzo. Questo fine settimana doveva tenersi una nuova assemblea di Sumar che è stata cancellata.

Nella tarda serata di venerdì si è saputo che Más Madrid aveva allontanato da ogni responsabilità la sua deputata regionale Loreto Arenillas, ex capa di gabinetto di Errejón, cui è stata attribuita la responsabilità di aver fatto tacere la prima denuncia che era apparsa su Twitter un anno e mezzo fa. Una ragazza accusava direttamente Errejón di averle toccato il sedere durante una festa femminista e diceva che Loreto si era offerta di “mediare” per riparare il danno – poco dopo, era scomparso il filo di Twitter. Arenillas poco dopo il comunicato di Más Madrid si è dimessa, non senza accusare il partito di aver cercato un capro espiatorio senza darle la possibilità di spiegarsi, sostenendo che del caso era a conoscenza la cupola del partito.

Quello che Urtasun non ha voluto chiarire è se qualcun altro in Sumar si prenderà la responsabilità per quanto accaduto, né chi sostituirà Errejón nel delicato ruolo di portavoce parlamentare a pochi giorni dall’inizio delle negoziazioni sulla finanziaria. Alla domanda su quali conseguenze questo potrebbe avere per Sumar, Urtasun non ha voluto rispondere: “non è il momento di fare calcoli politici, ma di stare accanto alle vittime”, ha detto. Quanto alla richiesta sulla riorganizzazione della coalizione Sumar che ha fatto il segretario di Izquierda Unida Antonio Maíllo, Urtasun ha detto che se ne parlerà in altro momento.

Come spiega in un’intervista a eldiario.es l’ex eurodeputata di Unidas Podemos, Eugenia R. Palop, è chiaro che questo è stato “un duro colpo per lo spazio politico di Sumar, perché Íñigo Errejón è un politico importante, un portavoce brillante, un grande intellettuale ed è stato un elemento chiave per la sua composizione”. E aggiunge: “è un duro colpo per la formazione politica a cui appartiene e per una coalizione che ha come bandiera il femminismo”. Per concludere: “Sfortunatamente, ciò che è accaduto può minare la legittimità e la credibilità del discorso femminista di Sumar e dell’intero governo, anche se non credo che metterà in discussione il fermo impegno a favore delle politiche femministe”.

Il problema è se rimarrà qualcuno fra gli elettori a crederci.

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