Dopo una settimana di proteste contro le politiche verdi europee, il movimento degli agricoltori si è diviso sul governo italiano. Ieri a Verona, dove già qualche giorno fa i manifestanti avevano bloccato il mercato, trecento persone hanno protestato nel giorno di apertura di Fieragricola, dove era atteso per l’inaugurazione il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Lollobrigida, che già nei giorni scorsi aveva rilasciato dichiarazioni a favore del movimento dei trattori sostenendo che il governo è dalla loro parte contro le politiche europee e assicurando che non avrebbe tagliato i sussidi al gasolio, ha incontrato una delegazione di agricoltori. «Noi vogliamo che fate approvare la legge sui costi di produzione, c’è una forbice dei prezzi che ci fa chiudere mentre altri stanno guadagnando», hanno detto i manifestanti. «Siamo qua perché siamo stati traditi dalle principali organizzazioni di categoria, siamo qua per difenderci perché non è possibile dire che non ci sono problemi, in Italia non ci saranno manifestazioni e invece ora l’Italia è invasa dai trattori».

Al termine il ministro ha dichiarato all’Ansa che l’incontro «è andato molto bene». Il ministro ha elogiato gli agricoltori, definendoli «i primi ambientalisti del territorio» perché «proteggono quello che hanno di più prezioso, la terra che gli ha dato il pane». Ha aggiunto che è necessario «proteggere il Made in Italy perché siamo una nazione piccola e se non difendiamo questo livello di qualità, il giusto prezzo, il giusto reddito dei nostri agricoltori, noi come nazione perdiamo il senso di esistere». Poi ha detto che «non ci devono essere agricoltori contro agricoltori».

Il ministro si riferiva al fatto che una parte del movimento, appena ha saputo dell’incontro, si è dissociata. Danilo Calvani, un imprenditore agricolo di Pontinia, in provincia di Latina, diventato il coordinatore del Comitato agricoltori traditi che ha organizzato le proteste, ha diffuso un comunicato su Facebook in cui dice che la delegazione che ha incontrato Lollobrigida non è rappresentativa del movimento. Calvani ha definito gli agricoltori che hanno incontrato il ministro come «un manipolo di opportunisti i quali, spacciandosi per rappresentanti dei contadini e della mobilitazione agricola, trattano con membri del governo per il loro personale tornaconto».

Calvani dieci anni fa è stato uno dei leader del movimento dei Forconi, un movimento di agricoltori, autotrasportatori e pescatori che protestavano contro l’allora governo Monti, ed è tra i fondatori della Lega nel Lazio.

Lo scontro tra le due anime del movimento è cominciato qualche giorno fa, quando un gruppo di agricoltori ha bloccato lo svincolo autostradale di Orte, in provincia di Viterbo, e ha bruciato alcune bandiere della Coldiretti e una parte dei manifestanti ha preso le distanze dalla contestazione alla più grande organizzazione degli agricoltori in Italia. La Coldiretti è ritenuta vicina al governo, dunque a Lollobrigida, che ha chiuso la sua campagna elettorale a un evento dell’associazione a Potenza e ha nominato come suo capo di gabinetto proprio un rappresentante della Coldiretti. Calvani ha detto apertamente che «una delle ragioni principali della nostra mobilitazione è proprio contro di loro». A fargli da sponda politica, anche se non apertamente, è il segretario della Lega Matteo Salvini, che da Bruxelles si è schierato con il movimento dei trattori e ha attaccato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Nel frattempo, ieri la protesta in Italia si è estesa ad altre città. Ad Alessandria trecento agricoltori hanno bloccato la tangenziale con bandiere tricolori, cartelloni a sostegno del Made in Italy e scritte contro «costi esorbitanti e guadagni bassi». A Brescia i trattori del coordinamento Riscatto agricolo hanno bloccato il casello autostradale di Brescia, poi si sono diretti verso la sede di Coldiretti, dove nessuno ha voluto parlare con i contestatori.