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Liguria, Orlando frena Iv: «Dovete lasciare la giunta Bucci». I paletti di Calenda

Liguria, Orlando frena Iv: «Dovete lasciare la giunta Bucci». I paletti di CalendaAndrea Orlando con Elly Schlein – Ansa

Regionali I 5 stelle aprono all'ex ministro dem. Che dice: «Io non scalpito, decisione entro domenica. Pezzi di potere si muovono perché sanno che non sono condizionabile»

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 31 agosto 2024

Non sto scalpitando per fare il candidato del centrosinistra i Liguria, non telefono ai leader per spingere la mia candidatura». Andrea Orlando, ospite della festa dell’Unità di Bologna, ribadisce che la sua disponibilità finirà domenica: se entro quella data non ci sarà un accordo tra le forze, lui potrebbe fare un passo indietro. In questi mesi, racconta, «la mia candidatura è rimasta in piedi per una sorta di combinazione di silenzi e assensi. Nessuno ha detto che era d’accordo, ma nessuno ha detto che era contrario. Nel caso io sono disponibile a mettere a disposizione il lavoro che ho fatto in questi mesi in Liguria a favore un’altra candidatura». «Sono pronto anche a fare il campaign manager…», sorride, un po’ amareggiato dallo stallo.

A Italia Viva, che fa parte della maggioranza che sostiene il sindaco di centrodestra di Genova Bucci, lancia un messaggio chiaro: «Non solo Bucci rivendica il suo lavoro con Toti, dice anche che si metterà a fare campagna per il centrodestra. La contraddizione di una forza politica che sostiene un sindaco che fa campagna con il centrodestra volendo stare nel centrosinistra è insostenibile». Quanto a Renzi, dice, «una componente come quella liberale in un centrosinistra largo è utile. Come si organizza, però, è un tema da affrontare con grande serietà. Non basta una foto, né un tweet».

Parole che piacciono al M5S, il più netto nel dire no all’ingresso di Renzi nel centrosinistra. I renziani locali stanno lavorando a una exit strategy, uscendo dal gruppo civico in Comune che sostiene Bucci e costruendo un altro gruppo. Ma il loro assessore Mauro Avvenente, che ha la dega ai Lavori pubblici, non ha alcun a intenzione di lasciare il posto: «Il nostro appoggio al sindaco è totale e assoluto».

Anche Azione pone problemi. «Non intendiamo parlare di nomi prima di aver chiarito cosa la coalizione di centrosinistra propone per la Liguria», dicono i calendiani dopo un incontro con i dem. E citano come «linea rossa invalicabile» nove infrastrutture, a partire dalla Gronda fortemente contestata dai 5 stelle. Orlando spiega di non avere intenzione di bloccare le grandi opere necessarie, ma rileva che contro la sua candidatura «si sono mossi pezzi di potere perché credo sappiano che, nel caso vincessi le elezioni, non mi farò condizionare da interessi particolari. Io ho parlato di oligarchia predatoria prima dell’inchiesta che ha travolto la giunta Toti: non voglio una regione in cui conta solo chi appartiene ad una classe sociale agiata».

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