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Liguria al voto tra due mesi. Pd e 5S in cerca dell’intesa

Liguria al voto tra due mesi. Pd e 5S in cerca dell’intesaElly Schlein e Andrea Orlando – Ansa

Regionali Voto fissato per il 27 e 28 ottobre, per il centrosinistra ci sono Orlando e Pirondini

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 28 agosto 2024

D’intesa con il presidente della Regione facente funzioni, la prefettura di Genova ha fissato le date delle elezioni in Liguria: si voterà il 27 e 28 ottobre. Significa che entro trenta giorni bisogna presentare le liste. E significa che se si mette in fila il calendario elettorale (con Emilia Romagna il 17 e 18 novembre e Umbria entro i primi di dicembre), stiamo per infilarci in un’unica campagna elettorale lunga più di tre mesi. Al momento, tuttavia, proprio in Liguria le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra non hanno ancora scelto i loro candidati. I giochi sono ancora aperti.

DA TEMPO Andrea Orlando si è reso disponibile a correre per il Partito democratico. Ieri ha annunciato di voler scendere in campo anche il senatore del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini. Pirondini, in maniera abbastanza singolare, sostiene che la sua candidatura non va messa in contrapposizione con quella di Orlando, bensì come un arricchimento nel ventaglio di possibilità della coalizione. «Il nostro ruolo nella coalizione è quello di garantire il perseguimento dei nostri ideali originari e probabilmente anche di collante con le forze politiche a sinistra del Pd», sostiene Pirondini. Il quale nella contesa tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, che è inevitabilmente destinata ad avere ripercussioni su questa partita ligure, non si schiera: auspica la ripresa del dialogo tra fondatore ed ex premier. Orlando, al momento, rimane alla finestra, ma ha già chiesto di sciogliere i nodi sul tavolo entro questa settimana. Ieri ha detto ai suoi di aver bisogno di un po’ di tempo per riflettere, ribadendo quanto va sostenendo dall’inizio di questa vicenda: se spunta qualche ipotesi che mostra di avere maggiore capacità aggregativa rispetto alla sua, è pronto a farsi da parte. Ciò non gli ha impedito di proseguire il suo tour ligure nei giorni scorsi.

PIRONDINI ostenta tranquillità ed evoca i precedenti: parla di quando, nel 2015, la destra passò all’ultimo momento dal leghista Edoardo Rixi a Giovanni Toti, aprendo al quasi decennio dell’ex giornalista Mediaset. Il paragone non convince affatto Orlando, secondo il quale questa volta, a parti invertite, il centrosinistra deve fare presto, perché il centrodestra non farà regali e dunque bisogna contare sulla capacità di costruire una proposta convincente. Intanto, ha annunciato la sua candidatura l’ex presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra con la sigla «Uniti per la Costituzione», costituita alla fine della scorsa legislatura dai parlamentari grillini espulsi per non aver votato la fiducia al governo Draghi.

L’ALTRO TEMA è la presenza di Italia viva nella coalizione. Da più parti è stata sollevata la questione genovese: i renziani con il centrodestra nel capoluogo sostengono il sindaco Marco Bucci. Renzi prima ha traccheggiato, poi ha detto che potrebbe essere disposto a uscire dalla maggioranza sotto la Lanterna. Ma aspetta che gli venga richiesto da un vertice di maggioranza, il che ai suoi occhi sigillerebbe il nuovo patto di coalizione. Si ragiona anche sul modo in cui i renziani potrebbero presentarsi al voto. La soluzione potrebbe essere la convergenza in una delle liste civiche a sostegno del candidato presidente, il che consentirebbe di evitare il simbolo di Italia viva, che da alcuni dei contraenti è considerato controproducente. Nella lista di Alleanza Verdi Sinistra, invece, dovrebbero confluire i tre consiglieri uscenti della Lista Sansa, che sostennero il candidato presidente quattro anni fa. L’ultima parola arriverà da Roma: il centrosinistra, dopo i giorni di trattative tra il duo dem costituito da Davide Baruffi e Igor Taruffi e Paola Taverna, attende Elly Schlein per chiudere la partita con Conte, ma anche con Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il centrodestra, invece, aspetta l’incontro tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, già in calendario venerdì prossimo: in pole position al momento c’è Ilaria Cavo, vicina a Toti.

PIÙ CHIARA la situazione in Emilia Romagna, dove centrosinistra e M5S corrono con Michele De Pascale contro la destra che sostiene l’indipendente Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi e già sottosegretaria con Monti. In Umbria si sfideranno l’uscente Donatella Tesei, in quota Lega, e la sindaca di Assisi Stefania Proietti.

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