Leggendo gli argomenti che Carlo Cottarelli fornisce per il suo addio al Pd e al Senato (sempre che l’aula approvi le dimissioni) si rimane esterrefatti. Qualunque persona dotata di raziocinio e onestà intellettuale capisce infatti che nei due mesi dopo le primarie del 26 febbraio non c’è stato nessuno spostamento del Pd verso l’estrema sinistra. Nessun atto, nessuna proposta di legge. Semmai ci sono state, nella mozione che ha vinto il congresso e poi nelle successive esternazioni di Schlein, delle dichiarazioni d’intenti che puntano a disegnare una nuova agenda del Pd nella direzione della lotta alle diseguaglianze sociali e alla...