Era l’estate del 2017 quando Labib Rammo, sua moglie e i suoi sei figli divennero noti in tutto l’Iraq come la prima famiglia  di fede cristiana a rientrare nella cittadina di Karamles. Un ritorno che da un lato simboleggiava la sconfitta, almeno militare, di Daesh (l’Isis) che aveva seminato morte e distruzione nella piana di Ninive e nel territorio circostante, e dall’altro segnalava un nuovo inizio per i Caldei, una delle comunità cristiane più antiche del mondo ed erede dell’arcaica civiltà assira. A oltre tre anni di distanza quella speranza e in buona parte svanita. Papa Bergoglio in Iraq non...