Leonard Peltier compie 80 anni, di cui 48 passati in cella. Oggi sit-in a Roma, davanti all’ambasciata Usa
Nessuna giustizia per l'attivista dell’American Indian Movement Tornano le mobilitazioni internazionali per chiederne la liberazione. Ultima speranza, un atto di "executive clemency" da parte di Biden
Nessuna giustizia per l'attivista dell’American Indian Movement Tornano le mobilitazioni internazionali per chiederne la liberazione. Ultima speranza, un atto di "executive clemency" da parte di Biden
Leonard Peltier compie 80 anni oggi, 12 settembre, ma il 6 febbraio ne ha già compiuti 48 di permanenza in un carcere di massima sicurezza, a Coleman in Florida. Per decenni, al militante dell’American Indian Movement, malato e stanco, è stata negata la scarcerazione, la possibilità di tornare fra i suoi compagni, nella sua famiglia, nei boschi.
Tutto ebbe inizio con i «fatti di Oglala», il 26 giugno 1975. A Pine Ridge, territorio degli Oglala Lakota, nel corso di una sparatoria morirono due agenti dell’Fbi e un nativo. Peltier, scomodo attivista, diventò un perfetto capro espiatorio. Venne condannato nel 1976 a due ergastoli, dopo un processo (giuria di soli bianchi) segnato da discriminazione e pregiudizi.
Si è sempre proclamato innocente e molte volte ha chiesto un nuovo processo. Arriva il 2003 e i giudici del 10° circuito dichiararono che sulla vicenda sono state falsate prove, rese testimonianze fallaci e nascoste perizie balistiche (quando furono scoperte dopo il processo, i pubblici ministeri dovettero ammettere che non era possibile determinare quale arma avesse ucciso i due agenti). Di fatto, la colpa di Peltier era di trovarsi sul posto.
Nel 2017 perfino James Reynolds, che nel processo era stato pubblico ministero, scrisse al presidente Barack Obama chiedendo (invano) un atto di clemenza.
Nei decenni, per la sua liberazione sono stati lanciati appelli da numerose di personalità da tutto il mondo (fra gli altri papa Francesco, Nelson Mandela, Madre Teresa, Desmond Tutu. Rigoberta Menchù); organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno raccolto decine di migliaia di firme. Nel 2022, un rapporto del Gruppo di lavoro dell’Onu sulla detenzione arbitraria ha chiesto il rilascio immediato. Eppure, lo scorso luglio il Parole Board (Commissione per la libertà condizionale) ha detto di nuovo no.
In questi giorni, in vari paesi tornano le mobilitazioni. Il Comitato di solidarietà con Leonard Peltier organizza, con altre sigle, incontri, proiezione di un documentario e diversi sit-in: a Milano, Genova, Napoli, Firenze davanti ai consolati Usa, a Roma davanti all’ambasciata (oggi alle 18,30).
Informazioni sul gruppo Fb: Free Leonard Peltier Italy.
Che fare? Forse l’ultima speranza per Leonard è un atto di executive clemency da parte del presidente uscente Biden. Al quale si stanno mandando petizioni individuali e collettive, via posta o sul sito della Casa Bianca.
https://www.freeleonardpeltiernow.org/
https://www.amnestyusa.org/campaigns/free-leonard-peltier/
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