«Nessun commento» dell’Eliseo alle dichiarazioni di Giuliano Amato, che rilancia le accuse contro la Francia per la strage di Ustica, mentre il Quai d’Orsay precisa che «su questa tragedia la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto», «soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana». Il ministero degli Esteri conclude: «Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l’Italia se ce lo chiederà». Il Quai d’Orsay non fa che ripetere le affermazioni del 2007, quando aveva reagito alle accuse specifiche di Francesco Cossiga, contro un «caccia francese», partito dalla base aerea militare di Solenzara (Corsica) o dalla portaerei Foch: la Francia «collabora pienamente con la giustizia italiana». Anche la magistratura francese aveva assicurato una «piena collaborazione», auspicando di poter «andare oltre il segreto di stato».

MA IL MAGISTRATO italiano Giovanni Priore ha accusato la Francia, sia al momento della strage sotto la presidenza di Valéry Giscard d’Estaing sia in seguito con François Mitterrand, di «chiudersi come un’ostrica» di fronte alle domande. Nel 2014, 34 anni dopo il dramma, hanno avuto luogo delle audizioni di militari francesi, che, contrariamente a quanto dichiarato dalle autorità militari di Parigi, hanno ammesso che la base di Solenzara, la sera del 27 giugno 1980, non aveva cessato le attività di movimento degli aerei alle 17, ma a «notte fonda».
Italia, Francia, Usa, Libia: quella sera del 27 giugno erano in movimento vari attori. Reagendo alle accuse di Cossiga, la Francia ha messo in evidenza che nell’81 non partecipava alle operazioni militari della Nato, dal 1966 il paese non era nel comando integrato dell’Alleanza Atlantica. Parigi ha sostenuto che la portaerei Clemenceau era al momento del dramma al largo di Tolone, mentre la Foch, fortemente sospettata dagli italiani, era attraccata nel porto.

STESSA DIFESA da parte degli Usa, sulla VI flotta e la portaerei Uss Saratoga. Amato, che ora scende nell’arena con le accuse contro Parigi, nel 1987 ministro e vice-presidente del Consiglio aveva affidato le ricerche della carcassa del Dc9 abbattuto sui cieli di Ustica all’istituto pubblico di ricerca marina francese Ifremer (che aveva individuato i resti e trovato tracce di esplosivo).
In Francia il nome di Cossiga solleva più che delle perplessità, perché l’ex presidente aveva accusato i servizi segreti francesi di essere stati informati in anticipo del rapimento Moro e di aver mantenuto il silenzio con gli italiani per conservare potere diplomatico, politico e culturale nel Mediterraneo.

LE AFFERMAZIONI di Amato arrivano in un momento difficile per Parigi, con la serie di putsch nelle ex colonie del Sahel e dell’Africa centrale. L’ex presidente Nicolas Sarkozy è rinviato a giudizio, con alcuni suoi collaboratori, con l’accusa di aver accettato, nel 2007, un finanziamento illegale di 50 milioni di euro per la campagna elettorale che lo ha portato all’Eliseo, da parte di Gheddafi, poi ucciso nel 2011 da un intervento con partecipazione anche francese.