Legge di bilancio: i trasferimenti ai comuni ridotti di un terzo
La manovra Le risorse assegnate a municipi, città metropolitane e provincie ammontano a quasi 1,4 miliardi (nel 2013 sono stati 1,6 miliardi) ma scendono a circa 1,1 se si sottraggono i tagli applicati dalla stessa norma
La manovra Le risorse assegnate a municipi, città metropolitane e provincie ammontano a quasi 1,4 miliardi (nel 2013 sono stati 1,6 miliardi) ma scendono a circa 1,1 se si sottraggono i tagli applicati dalla stessa norma
Legge di bilancio, per comuni, città metropolitane e province trasferimenti ridotti di circa un terzo rispetto allo scorso anno, quasi dimezzati rispetto a due anni fa: a fotografare la situazione è un’analisi del Centro studi Enti locali. Le risorse assegnate sotto forma di gestione diretta ammontano a quasi 1,4 miliardi (nel 2013 appostati circa 1,6 miliardi; 2 miliardi nel 2022) ma scendono a circa 1,1 miliardi se si sottraggono i 299 milioni di tagli applicati dalla stessa norma ai trasferimenti destinati ai tre enti. «Come evidenziato dall’Anci, dopo 7 anni di stop lo spettro della spending review si è ufficialmente riaffacciato sul mondo dei comuni – si legge -. Un’inversione di rotta che si somma alla sfida rappresentata dall’effetto inflazionistico atteso sui contratti di servizio (in scadenza quest’anno ndr) che difficilmente potranno essere rinnovati alle condizioni fissate ante crisi energetica».
Il grosso delle risorse che l’esecutivo affida agli enti locali è destinato a immigrazione (486 milioni) e opere pubbliche (484 milioni), che assorbono quasi tre quarti dell’intera posta. In particolare, la voce immigrazione (che contiene anche fondi per la crisi ucraina) acquista maggior peso rispetto agli anni precedenti. Ma, rileva lo studio, «in assenza dei decreti attuativi, non è possibile quantificare in che misura le risorse atterreranno nelle casse dei comuni, posto che non saranno gli unici a gestirle». Sul fronte delle infrastrutture, invece, la spinta risulta depotenziata rispetto alla precedente manovra, che aveva appostato 851 milioni (su un totale di 1,6 miliardi).
I fondi per gli enti locali sono poi destinati a voci che vanno dalla neutralizzazione dell’effetto pandemia (113 milioni) allo sport (90 milioni per gli interventi correlati ai Giochi del Mediterraneo di Taranto), dagli enti in criticità finanziaria (70 milioni) agli enti svantaggiati che rischiano lo spopolamento (40 milioni) alla scuola (30,2 milioni). Quasi 13 miliardi sono destinati alla voce cultura, 4,6 al capitolo servizi sociali, 4,7 milioni vanno agli enti colpiti dal sisma. Alla sicurezza 250mila euro.
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