Legge Bacchelli per Silvana Strocchi, regista e attrice con Fellini e Avati
Dopo la raccolta firme IL’attrice Silvana Strocchi ha ottenuto il riconoscimento del vitalizio con la legge Bacchelli, che lo Stato riconosce ai cittadini che si sono distinti in campo culturale, sociale, scientifico o sportivo […]
Dopo la raccolta firme IL’attrice Silvana Strocchi ha ottenuto il riconoscimento del vitalizio con la legge Bacchelli, che lo Stato riconosce ai cittadini che si sono distinti in campo culturale, sociale, scientifico o sportivo […]
IL’attrice Silvana Strocchi ha ottenuto il riconoscimento del vitalizio con la legge Bacchelli, che lo Stato riconosce ai cittadini che si sono distinti in campo culturale, sociale, scientifico o sportivo e che versano in difficili condizioni economiche. Lo riporta il sito «Cantiere Bologna».
Strocchi, classe 1939, ha fondato nel ’74 il Teatro Perché con Gabriele Marchesini, nel ’78 Dacia Maraini ha scritto per lei il monologo «Una casa di donne», che ha portato in scena in tutta Italia, ha lavorato in radio e al cinema (con Fellini ne «La voce della luna» e con Pupi Avati in «Dichiarazione d’amore»), ma è stata anche sceneggiatrice e regista in film di produzione propria, come «Il giorno del melograno» e «La gatta», ispirato al romanzo di Colette.
LO SCORSO ANNO una petizione aveva raccolto numerose firme tra mondo teatrale e universitario per farle ottenere il vitalizio viste le sue condizioni, esacerbate da un’invalidità al 100%. «Ci speravo, ma sono sorpresa – ha commentato l’attrice – già anni fa ci avevo provato e non era andata. Pensavo che anche questa volta non si sarebbero accorti di me».
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