Nel gennaio 2006 Giovanni Sartori partecipò ad un Convegno sulle riforme istituzionali organizzato dal nostro Ateneo, l’Università di Padova. In una memorabile relazione, ricostruì quello che, a suo dire, costituiva uno «stupidario delle riforme», ossia un insieme di termini, evocati continuamente nel dibattito, che anziché facilitare la discussione contribuivano a renderla evanescente. Nella costellazione di tali termini splendeva il «novitismo», ossia la tendenza a considerare ogni novità migliore rispetto a tutto quello che l’aveva preceduta. Era un termine capace di descrivere la tendenza che avrebbe dominato il decennio successivo. Un’operazione simile dovrebbe essere condotta con riguardo ai concetti-trappola che incatenano...