Le sue origini nel Ponente ligure
La scomparsa di Aldo Garzia colpisce particolarmente quanti fin dagli albori hanno attraversato la vicenda di quella parte di sinistra che ha riguardato il Manifesto e il Pdup. Conclusa quella stagione politica Aldo aveva fatto parte di quella parte dell’intellettualità di sinistra che con tenacia e determinazione ha continuato e continua a ricercare le soluzioni più “alte” e coerenti con il grande flusso storico che aveva accompagnato la complessità di presenza culturale, politica, sociale del comunismo e della sinistra italiana.
Non ricordo qui le tappe percorse da Aldo nel giornalismo, il suo grande interesse per la storia e la cultura delle socialdemocrazie
europee e per il comunismo cubano e neppure la poliedricità dei suoi interessi culturali a partire dal cinema e dalla sua passione per Bergman: altri lo faranno molto meglio di quanto non riesca a farlo in questo momento.
Ricorderò soltanto la sua capacità di trasmettere un pensiero critico (una sola citazione, tra le tante possibili,: “La ricerca di un altro comunismo” scritto con Luciana Castellina e Famiano Crucianelli, un testo contenente una mirabile intervista a Lucio Magri e accompagnata dagli scritti più importanti di Lucio) e ancora intendo rammentare la sua origine da questo nostro angolo di Ponente Ligure.
Con questo pezzettino di terra Aldo aveva sempre conservato stretti rapporti con un interscambio molto fitto con le compagne e i compagni che lo stimavano e gli dimostravano, quando capitava dalle nostre parti, un grande affetto.
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