Internazionale

«Le strategie del regime: reprimere e svuotare le rivendicazioni politiche»

«Le strategie del regime: reprimere e svuotare le rivendicazioni politiche»Sciopero generale del 15 novembre, negozi chiusi nel Gran Bazar di Teheran – Ap/Vahid Salemi

Iran Intervista a Farhad M, dirigente d'azienda ed ex politico: «Alcuni politici cercano di fare pressione sul governo per ottenere alcune concessioni, togliendo alla rivolta il contenuto politico ed enfatizzando quello economico e sociale. Ma Teheran non ha garanzia di vincere: l’aumento delle vittime può svegliare la coscienza dei religiosi moderati, dei ceti sociali non coinvolti con il regime e delle forze di sicurezza»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 19 novembre 2022
Sono passati due mesi dal 16 settembre, quando le proteste sono divampate in Iran in seguito alla morte della giovane iraniana Mahsa Amini, mentre era in custodia della polizia morale, fermata per aver infranto le rigide regole sull’indossare il copricapo islamico per le donne. Durante le manifestazioni sono state uccise almeno 342 persone, di cui 42 bambini e 26 donne, secondo Iran Human Rights. Migliaia di feriti e almeno 14mila persone arrestate. Malgrado la repressione degli apparati di sicurezza iraniani, le proteste continuano in molte città. Dottor Farhad M., lei dirige un’azienda importante e ha avuto anche responsabilità politiche in...
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