Economia

Le pillole fiscali dell’Ocse fanno arrabbiare le destre

Illustrazione di Ikon Images /ApDiseguaglianze – Ap

Il caso «Spostare le tasse dal lavoro agli immobili e all’eredità», la replica: «La casa non si tocca». L’egoismo proprietario più forte dell’agenda neoliberale moderata

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 23 gennaio 2024

Tocca le tasse sugli immobili, sull’eredità e la flat tax e il leone dell’egoismo proprietario torna a ruggire nelle destre. È successo ieri quando l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha pubblicato a Parigi il suo rapporto economico sull’Italia. Il consueto manualetto neoliberale sulle politiche economiche, sociali o ambientali contiene quest’anno una ricetta non nuova per l’Ocse, ma che risulta irritante tra i figliocci di Berlusconi. Si tratterebbe, sostiene l’Ocse, di allentare la sproporzionata pressione fiscale sul lavoro verso la proprietà e le successioni, questioni sensibili per chi le ha diminuite o abolite più di vent’anni fa. Queste tasse sono state ripristinate ma restano oggi inferiori rispetto alla media europea e che l’Ocse ha chiesto di aumentare.

PER CONTRASTARE, inoltre, l’evasione fiscale, si tratterebbe di abbassare il tetto sui pagamenti in contanti e promuovere il pagamento digitale. Senza contare la flat tax: la stella cometa che l’esecutivo insegue nella legge delega sulla riforma fiscale senza grandi speranze di realizzarla come vorrebbe l’agendina del fanatismo neoliberale. Senza arrivare a queste altezze, del resto quasi mai raggiunte nella storia recente delle disuguaglianze, l’Ocse ieri si è limitato a chiedere il blocco dei regimi fiscali speciali della flat tax.

TRE ELEMENTI controcorrente ispetto all’agenda governativa, anch’essa neoliberale ma di segno politico diverso. Più conservatore, comunque al servizio delle rendite, sempre e comunque contrario alla progressività e alla giustizia fiscale. Meloni & Co. hanno infatti ampliati i regimi agevolati, favorito l’evasione fiscale con una serie di piccoli e grandi condoni, hanno aumentato il tetto del contante, e non pensano affatto a modificare il catasto, condizione riconosciuta per impostare un prelievo fiscale sugli immobili più adeguato alla realtà. È sufficiente qui riportare alcune reazioni alle indicazioni dell’Ocse per capire di che pasta è fatto l’istinto dei leoni della proprietà. «Noi siamo quelli che hanno fatto abolire l’Imu sulla prima casa – ha detto per esempio Maurizio Gasparri di Forza Italia – L’Ocse non demorde con le sue assurde raccomandazioni che metterebbero in grave difficoltà i cittadini colpiti già dal caro vita e da oneri fiscali troppo elevati». «Per il governo Meloni, e la maggioranza che lo sostiene, il risparmio privato degli italiani, generato da anni di sacrifici, è un valore da difendere e non un bersaglio fiscale» ha aggiunto Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia).

UNA SERIE DI PRECISAZIONI vanno fatte. Il taglio delle tase di cui si vanta questo governo – quello del «cuneo fiscale» dura solo un altro anno, è a carico dei contribuenti ed è costosissimo: 10 miliardi in deficit. Un’imposta patrimoniale sulla casa esiste ed è l’Imu dalla quale lo Stato ha incassato nel 2022 circa 20 miliardi di euro. In secondo luogo i difensori della proprietà hanno aumentato, e non diminuito, le tasse con la legge di bilancio. Parliamo dell’imposta sul valore degli immobili all’estero (Ivie): più 75 milioni di euro. Dall’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% sugli affitti brevi il governo spera di incassare 6 milioni in più. Sull’aumento delle imposte a chi venderà la seconda casa ristrutturata con il regalo del Superbonus 110 per cento non sono state fatte stime. Tali norme furono criticate da Confedilizia. La stessa che ieri ha criticato anche l’Ocse. «Come il Fmi e la Commissione Ue insiste nella sua cantilena. Smetterà di farlo solo quando, come diceva Margaret Thatcher, i ‘soldi degli altri’ finiranno”» ha detto il presidente Giorgio Spaziani Testa. Sono piccole cose, d’accordo, ma qui l’idea è tassare di più il lavoro sempre più poveri. Si pensa che i proprietari possano compensare il reddito mancante con i risparmi o la rendita dalle proprietà detassate. Il problema è per chi non ha tali rendite e ha solo il suo lavoro. Ma di questo non si parla, o quasi.

LO STUDIO DELL’OCSE ha ha confermato la frenata del Pil(+0,7% nel 2024, poco più della metà delle previsioni del governo e ha invitato a tassare le pensioni più ricche, ridurre i prepensionamenti. Misure ritenute necessarie per risparmiare sulla spesa pensionistica che è sostenibile come dimostrano analisi non sprovvedute. Inoltre c’è l’invito a tagliare ancora di più con la «spending review», oggi «solo» allo 0,2%. Insieme alle privatizzazioni da 20 miliardi di euro in tre anni,sono « un lavoro che si può fare con serietà» ha detto ieri Meloni. Non basteranno le svendite per abbellire un bilancio pubblico. Ma basta farle con «serietà».

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