Internazionale

Le parole del giovane Elian Gonzalez

Cuba Un caso internazionale tra Usa e Cuba

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 29 novembre 2016

«Non è corretto parlare di Fidel al passato: perché è presente e futuro». In una toccante intervista alla televisione cubana, si è espresso così il giovane Elian Gonzalez, il bambino che fu protagonista di una battaglia internazionale tra Cuba e gli Stati uniti per la sua custodia.

Sono trascorsi 16 anni da quando Elian ha fatto ritorno a Cuba. La madre era morta in mare cercando di raggiungere gli Stati uniti in una barca. Il ragazzino, che aveva allora 7 anni, venne portato in Florida, dove venne affidato ai famigliari. Il padre, però, voleva che tornasse a Cuba. Iniziò così una battaglia legale tra gli Usa e l’Avana. Fidel Castro guidò una campagna internazionale che vinse nel 2000. Il bambino fece ritorno a Cuba e crebbe con il padre.

Il giovane, che quest’anno è diventato Ingegnere industriale, ha detto che l’eredità di Fidel «è in ogni dottore, in ogni istituto d’arte, in ogni persona beneficiata dai suoi programmi, in ogni vita salvata dall’ebola, in ogni haitiano salvato con le nostre missioni, in ogni latinoamericano che ha potuto riavere la vista o imparare a leggere». Fidel – ha aggiunto – «ci ha insegnato a volare, a sognare, ora tocca a noi portare avanti il suo concetto di Rivoluzione»

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