Non ha voluto statue, Fidel, né simboli che possano alimentare il culto della personalità. Se avesse potuto, di sicuro avrebbe controllato anche le cronache del suo funerale, misurandone il tono e l’esattezza, la precisione del messaggio. È stato un grande intellettuale e anche un grande giornalista, lo hanno ricordato in molti. Prima e dopo la rivoluzione, ha scritto editoriali e riflessioni e articoli battenti che, quand’era ancora in montagna, hanno fatto da complemento alla guerriglia. «UN ECCELLENTE giornalista è un grande essere umano», scriveva Ryszard Kapuscinski che di cronache s’intendeva. Fidel Castro è stato l’uno e l’altro: di sicuro per...