L’avvocato Arturo Salerni segue da tempo le ong e nel 2019 ha difeso la Open Arms. E’ anche presidente del Comitato verità e giustizia per i nuovi desaparecidos.

Avvocato che differenza c’è tra i decreti interministeriali del ministro Piantedosi, che ordinano alle navi delle ong di lasciare il porto dopo aver fatto scendere le persone malate, e il blocco delle navi delle ong imposto da Matteo Salvini quando era lui ministro dell’Interno?

E’ cambiata la norma legislativa di riferimento perché nel 2020 il governo Conte 2 modificò i decreti sicurezza stabilendo che non può essere emesso un decreto interministeriale di divieto del transito e dell’ingresso nelle acque territoriali a chi compie operazioni di soccorso se le ha comunicate alle autorità competenti.

Sono state modificate le sanzioni, ma anche i presupposti. Invece si continua a operare in quei termini pur avendo le navi sempre comunicato le loro intenzioni prima di fare i soccorsi. E attendendo anche indicazioni che poi non arrivano mai né da Malta né dall’Italia.

Già questo è un profilo diverso. Il decreto interministeriale del ministro Piantedosi va ben oltre la fattispecie consentita dalla legge, quindi a mio avviso è illegittimo.

Cosa rischiano i comandanti delle navi che non dovessero obbedire all’ordine di lasciare il porto di Catania dopo aver fatto scendere le persone fragili?

Sempre la legge riformata dal Conte bis inserisce un’ipotesi di reato al posto della pesantissima sanzione amministrativa prevista in precedenza, sia pecuniaria che della confisca.

Una norma penale prevista dall’articolo 1102 del Codice della navigazione che prevede una reclusione e una multa, ma si tratta di pene non enormi. Se poi questa sia un’ipotesi applicabile ai loro casi è un altro discorso, perché loro sono già in Italia, sono davanti al porto.

L’eventuale partenza delle navi con ancora delle persone a bordo si può configurare come un respingimento?

Potrebbe essere configurato come un respingimento di massa su cui si è espressa, già condannando l’Italia in altre occasioni, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. E questo è un altro dei motivi di illegittimità dei decreti interministeriali di questi giorni.