Negli anni Settanta, quando il Laos era una delle retrovie della guerra del Vietnam, la capitale Vientiane era un possibile buen retiro per i soldati americani che, se non se la spassavano già nel bordello di Pat Pong in Thailandia, potevano frequentare le fumerie sparse nella capitale laotiana bagnata dal Mekong e dagli effluvi dell’oppio. Gli abili preparatori di un viaggio che tranquillizzava dalle paure della guerra, si servivano di lunghe canne di bambù su cui infilavano nel buco alla fine della pipa un liquido gommoso e nerastro che un fornelletto faceva sfrigolare per addensare nei polmoni la tradizione che...