Le promesse del governo? Non mantenute, come al solito. Questa volta il punto riguarda il bilancio, con zero euro per l’amministrazione della giustizia, sia pure con l’eccezione delle spettanze ai magistrati onorari (dovuti anche a seguito di una serie di pronunce europee).

Il comitato direttivo dell’Anm, andato in scena ieri a Roma, richiama così il governo «al rispetto delle responsabilità assunte, garantendo la digitalizzazione di tutti gli uffici giudiziari secondo tempi e modi che consentano adeguata formazione agli operatori, ampliando le dotazioni organiche del personale amministrativo e stabilizzando la funzione degli addetti all’ufficio del processo».

Non sfugge ai magistrati che il ministro Carlo Nordio aveva offerto ampie rassicurazione su questi punti: «È dovere dell’Anm ricordare al ministro e ai cittadini che l’amministrazione della giustizia, che si vuole sempre più celere e informatizzata, costituisce un settore fondamentale per la crescita del paese e per il funzionamento dello Stato, e necessità perciò di robuste e costanti risorse, che si rendono tanto più necessarie quanto più si persegue l’obiettivo di rendere un servizio alla collettività e di raggiungere i risultati previsti dal Pnrr», si legge nel documento finale approvato dal comitato direttivo centrale.

C’è anche un elenco di cose che non vanno, tanto per rendere più chiari i termini della questione: «Scarsità di cancellieri, edilizia giudiziaria inadeguata, applicativi informatici malfunzionanti, lungaggini nell’assistenza tecnica». Aprendo l’incontro, il presidente Giuseppe Santalucia si è anche concentrato sulla nuova riforma della prescrizione, chiedendo «una discipina transitoria» che possa «attenuare l’impatto sugli uffici giudiziari» di questo ennesimo cambio di rotta in un «settore nevraligco» per il funzionamento dei tribunali e dei processi.

Santalucia ha anche dato notizia del prossimo congresso: si svolgerà a Palermo dal 10 al 12 maggio e la prima giornata vedrà anche la presenza di Mattarella. Questa mattina, nell’aula magna della Cassazione, andrà in scena l’assemblea generale dell’Anm. L’ordine del giorno è eloquente: «Gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale». In breve: il caso Apostolico, la giudice di Catania finita al centro della furia social del vicepremier Matteo Salvini.