Si erano visti esattamente un mese fa: era il 5 novembre, e si strinsero la mano davanti al palco della manifestazione per la pace di piazza San Giovanni a Roma. Adesso Maurizio Landini è andato a trovare Giuseppe Conte alla sede del Movimento 5 Stelle di via Campo Marzio, accompagnato dall’altra componente della segreteria Cgil Francesca Re David, per fare il punto sulla manovra della destra e sulle mosse da fare all’opposizione. «Ci confrontiamo nel rispetto dei reciproci ruoli diversi», precisano dai vertici del M5S, dai quali pure traspare ampia sintonia con le valutazioni espresse dal sindacato sulle prime mosse di politica economica del governo Meloni.

Per Conte è l’occasione di immaginare un secondo passaggio di piazza: è noto che il leader pentastellato non vuole dare vita a una manifestazione identitaria, di partito, come farà il Pd il prossimo 17 dicembre. Piuttosto pensa a intrecciare il suo cammino con le mobilitazioni sociali in corso nel paese. Dunque, in questa ottica sono da intendere i passi intermedi che sta compiendo in giro per il paese, come avvenuto a Scampia la settimana scorsa e come succederà a Torino e Milano domani: il percorso nei giorni successivi tornerà di nuovo al Sud e culminerà nelle prossime settimane con un appuntamento romano. Oggi stesso, peraltro, l’avvocato riceverà anche il leader di Confindustria Carlo Bonomi.

Per Landini, si tratta di incontri istituzionali a tutto campo: ieri stesso un’altra delegazione della Cgil ha visto rappresentanti di Fratelli d’Italia e per oggi è previsto l’incontro con quelli della Lega. Con Partito democratico, Sinistra italiana e Verdi ci si era seduti allo stesso tavolo già la scorsa settimana. «Abbiamo scritto a tutte le forze politiche in parlamento perché riteniamo necessario cambiare e migliorare questa legge di bilancio che contiene cose molto sbagliate», spiega Landini.
La discussione con Conte, che è affiancato dai membri 5 Stelle che siedono nelle commissioni parlamentari competenti, dura quasi due ore. All’uscita Landini annuncia: «Nella settimana che va dal 12 al 16 di dicembre organizzeremo manifestazioni e scioperi per dire in modo chiaro che il paese chiede a questo governo e al parlamento di fare delle riforme di cui tutto il paese ha bisogno».
Il segretario generale Cgil aggiunge che il M5S «su molte nostre richieste condivide le nostre valutazioni, c’è un terreno importante e comune di iniziative». Nello specifico, spezza una lancia a favore della misura bandiera del Movimento 5 Stelle: «Il superamento del reddito di cittadinanza è un errore – scandisce Landini – Così è un mondo alla rovescia».

Conte coglie la palla al balzo: «Il governo cancella il reddito cittadinanza per introdurre l’evasione di cittadinanza, vengono premiati i cittadini che girano con 5 mila euro di contante e questo è fortemente recessivo». Poi aggiunge: «Ci ritroviamo con un governo forte con i poveri e con il ceto medio. Ieri anche Crosetto ha dovuto ammettere in televisione che questa manovra penalizza anche il ceto medio, che viene ulteriormente impoverito, mentre in Europa si inchina ai poteri forti. Pensate ad un solo dato, siamo passati da Draghi che non è riuscito a scrivere una norma decente sugli extraprofitti da cui voleva ricavare 10 miliardi che non sono mai arrivati e qui invece abbiamo un governo che rinomina quella norma come contributo straordinario di solidarietà e vuole ricavarne solo 2 miliardi e mezzo».