L’«agevolatore» di Trump e l’anchorman di Fox
Stati uniti Messo alle strette, l’avvocato di Cohen ha rivelato ai giudici l’identità del terzo cliente del suo assistito: è Sean Hannity, conduttore di punta di Fox News. Sussulto collettivo: il giornalista è da sempre un fiero difensore del presidente e noto denigratore del procuratore del Russiagate Mueller
Stati uniti Messo alle strette, l’avvocato di Cohen ha rivelato ai giudici l’identità del terzo cliente del suo assistito: è Sean Hannity, conduttore di punta di Fox News. Sussulto collettivo: il giornalista è da sempre un fiero difensore del presidente e noto denigratore del procuratore del Russiagate Mueller
La battaglia sui materiali dell’avvocato personale di Trump, Michael Cohen, sequestrati dall’Fbi è ora nelle mani di un giudice federale della corte di Manhattan che ha rifiutato la richiesta di permettere a Trump di riesaminare le 10 scatole di documenti e la dozzina di dispositivi elettronici sequestrati, prima che lo facciano i pubblici ministeri.
Ma le sorprese non sono finite qui: messo alle strette, l’avvocato di Cohen ha dovuto rivelare ai giudici l’identità del terzo cliente del suo assistito: è Sean Hannity, uno dei conduttori di punta di Fox News. C’è stato un sussulto collettivo in aula, e la ragione è che Hannity è da sempre un fiero difensore di Trump e usa il suo podio a Fox News per denigrare il lavoro del procuratore speciale Robert Mueller che investiga sul Russiagate, definendo più volte l’indagine «una caccia alle streghe» per nuocere al presidente.
Da quando Michael Cohen è nel mirino delle indagini per aver comprato il silenzio della pornostar Stormy Daniels perché non rivelasse, durante la campagna elettorale, i dettagli della sua relazione sessuale con Trump del 2006, Hannity si è speso anche in difesa dell’avvocato, parlando di abuso di potere ai danni di un legale stimato, senza mai parlare del suo rapporto con Cohen.
Dopo la rivelazione in tribunale il conduttore di Fox ha negato, dicendo di non aver mai pagato Cohen per i suoi servizi legali e che le loro conversazioni sono sempre state brevi e incentrate sul settore immobiliare, salvo poi appellarsi al segreto professionale del rapporto avvocato-cliente.
Non ci sono davvero molti dubbi su questo punto; in corte, sotto giuramento, l’avvocato di Cohen ha dichiarato che il suo assistito nello scorso anno oltre che con Trump ha principalmente lavorato con due clienti: uno era Elliott Broidy, vicepresidente delle Finanze dell’organo che governa il partito repubblicano, il Republican National Committee (Rnc), che si è dimesso quando si è scoperto che Cohen aveva siglato un patteggiamento tra Broidy e una ex modella di Playboy per 1,6 milioni di dollari, in base al quale la modella non poteva parlare della sua relazione con Broidy, durante la quale era rimasta incinta. Il terzo uomo, finora, era un mistero, ora sappiamo essere Hannity.
Ora anche Sean Hannity potrebbe finire nell’inchiesta di Mueller, per aver cospirato con Trump nell’ostacolare la giustizia, fin dall’inizio, usando la sua posizione a Fox News.
Cohen è sempre stato orgogliosamente descritto da Trump come una specie di mister Wolf che risolve problemi, ma ora i pubblici ministeri federali stanno esaminando se i suoi compiti fossero parte di un modello di comportamento illegale. Finora si sa di quasi una dozzina di incidenti in cui Cohen avrebbe coperto la stampa negativa per Trump usando accordi, cause legali o minacce.
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