La vittoria di Bucci lo conferma: Genova “la rossa” è un lontano ricordo
La Superba Ieri ha perso quella parte di Genova che si è sempre considerata di sinistra e che probabilmente non ha avuto il fegato di votare «questo» centro sinistra; perde anche il tentativo di Gianni Crivello dopo l’ultimo quinquennio «arancione» di Marco Doria, di cui il candidato sindaco era stato assessore. Il benvenuto al vincitore del sindacato di polizia Coisp: «Ora via il cippo in piazza Alimonda»
La Superba Ieri ha perso quella parte di Genova che si è sempre considerata di sinistra e che probabilmente non ha avuto il fegato di votare «questo» centro sinistra; perde anche il tentativo di Gianni Crivello dopo l’ultimo quinquennio «arancione» di Marco Doria, di cui il candidato sindaco era stato assessore. Il benvenuto al vincitore del sindacato di polizia Coisp: «Ora via il cippo in piazza Alimonda»
Una sconfitta storica, nella «roccaforte» rossa genovese: per la prima volta il centro destra in formato Lega e Forza Italia espugna Genova. La Lega trova quello sbocco al mare genovese sempre cercato e fino a domenica mai trovato, il governatore di Forza Italia Giovanni Toti può ergersi a «grande federatore» e Marco Bucci è il vincitore, il nuovo sindaco della Superba.
LA GENOVA MEDAGLIA D’ORO della resistenza, degli scontri del 1960 contro il congresso Msi che portarono alla caduta di Tambroni, è una città che non c’è più e da tempo: è stata seppellita – anno dopo anno – da un centro sinistra che ha rincorso la destra, anziché proporre alternative reali. Domenica ha perso quella parte di Genova che si è sempre considerata di sinistra e che probabilmente non ha avuto il fegato di votare «questo» centro sinistra; perde anche il tentativo di Gianni Crivello dopo l’ultimo quinquennio «arancione» di Marco Doria, di cui il candidato sindaco era stato assessore.
CI SARÀ BISOGNO di una lettura politica molto intensa per capire la debacle, ma intanto i numeri parlano chiaro. Qualcuno tra i più scettici, tra i meno convinti della candidatura di Crivello e di questo Pd, turandosi un po’ tutto, magari è anche andato a votare. Ma alla fine l’unica «chiamata» che ha funzionato è stata quella del centrodestra, coadiuvata da chi era ben determinato a sterminare questo Pd identificato con l’arroganza renziana.
IL PROBLEMA – un altro – è che alla fine il voto dei Cinque stelle è andato per lo più a Bucci; il resto si è astenuto e per l’Istituto Cattaneo spostamenti («piccole ma significative perdite») ci sarebbero stati – rispetto al primo turno – anche dai votanti di Crivello a Bucci. Analizzando il voto zona per zona emerge una quadro sconfortante. Gianni Crivello ha tenuto a Voltri (55%), Prà (51,48%), Sestri Ponente (51,88%), San Teodoro (51,22%). In Valpolcevera, proprio a casa di Crivello, a Certosa, l’esponente del centro sinistra ha preso il 53%, a Rivarolo 57,78%, a Borzoli il 54,86% ma ha perso in quartieri storicamente di sinistra come Sampierdarena (43%) e Bolzaneto (47,32%).
TANTI QUARTIERI POPOLARI sono passati invece al centrodestra: San Fruttuoso, Quezzi, Oregina, Lagaccio, Marassi, Molassana. La vittoria storica del centrodestra ha la sua forza tra la Valbisagno e il levante cittadino: Bucci ha preso oltre il 60% a Carignano, Brignole, Quinto, Nervi, così come a Castelletto, San Martino, Borgoratti, Marassi, Fereggiano e Quarto. Alla Foce il 67,82% e ad Albaro l’apoteosi: 71,77%.
Interessante anche comparare i voti di questa tornata con quella che vide Doria vincitore, anche per non accampare, a sinistra, scuse inesistenti. BUCCI HA PRESO solo 2mila voti in meno di quelli che consentirono a Doria di vincere cinque anni fa. Bucci ha vinto con 112.400 (Doria con 114.245), 23.700 in più rispetto a quelli incamerati al primo turno, e che gli sono valsi il 55,24% delle preferenze dei votanti benché l’affluenza, faccia sì che nel complesso si tratti solo del 22,9% di tutti i potenziali aventi diritto al voto.
Anche Crivello ha aumentato i propri voti passando dai 76.300 del primo turno ai 91.057: un incremento di quasi 15.000 voti, non sufficienti. Le schede bianche scrutinate ieri sono state solo 1.500 a cui si aggiungono oltre 4.600 voti variamente annullati. Un altro dato appare importante per una lettura politica che non abbia l’alibi dei numeri: domenica l’affluenza è stata del 42,67%, quella del 2012 era stata del 39.08%.
LO SCONFITTO ha commentato: «Il tentativo di recuperare è stato vano anche se i risultati caratterizzano una sconfitta del centrosinistra nazionale, non solo locale e genovese. Sono convinto che le dinamiche nazionali siano sotto gli occhi di tutti. Fondamentale ora sarà sottolineare l’esigenza di una riflessione del centrosinistra e della sinistra».
Intanto dell’aria che dovranno respirare i genovesi, ieri ne ha dato un esempio il sindacato di polizia del Coisp. «Saremo il cane da guardia della sua azione (di Bucci ndr) politica sul comparto sicurezza», ha dichiarato Matteo Bianchi, segretario regionale del Coisp: «Oggi ribadiamo i nostri punti: via il cippo in piazza Alimonda, via il mercato illegale in Corso Quadrio».
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