Europa

La Valletta, proteste contro Malta e il suo blocco alle navi delle Ong

La Valletta, proteste contro Malta e il suo blocco alle navi delle OngLa Lifeline bloccata a Malta – Afp

«Europe kills» I manifestanti hanno formato a terra con i giubbotti di salvataggio la cifra 628, il numero di profughi morti in mare a giugno. Intanto resta sotto sequestro la nave della tedesca Lifeline. Manifestazioni anche in Germania

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 luglio 2018

Attivisti pro Ong hanno protestato ieri di fronte al tribunale de La Valletta contro il blocco imposto da Malta all’approdo delle navi impegnate nei soccorsi nel Mediterraneo.

I manifestanti hanno formato a terra con i giubbotti di salvataggio la cifra 628, cioè il numero di profughi morti in mare a giugno, ed esposto lo striscione «Europe kills». Sull’isola resta sequestrata la nave dell’Ong tedesca Lifeline, il suo capitano, Claus Peter Reisch, è in libertà vigilata con l’obbligo di non allontanarsi, martedì è prevista una nuova udienza del processo a cui è sottoposto: le autorità maltesi lo accusano di comandare una «nave fantasma», non immatricolata nel registro olandese come invece sostiene l’Ong, che replica «veniamo usatati come capro espiatorio per rafforzare la mentalità della Fortezza europea». Malta ha imposto il fermo anche alle navi di altre due organizzazioni tedesche, Sea Watch e Sea Fuchs, per controlli amministrativi.

Ieri ci sono state manifestazioni in difesa del lavoro delle Ong nel Mediterraneo anche in tredici città della Germania, inclusa Berlino dove si è ripetuta la protesta dei giubbotti di salvataggio utilizzata a La Valletta. «Chiediamo l’immediato dissequestro dei nostri mezzi. Vogliamo riprendere le operazioni di ricerca e soccorso» ha spiegato Maria Drenk, di Sea Watch.

L’organizzazione ha poi spiegato di aver raccolto un dossier sulle violazioni della Guardia costiera libica e le omissioni di soccorso dell’Italia. Tornare in zona Sar per le Ong sarà difficile perché sia il ministro dell’interno Salvini che il governo maltese hanno imposto la chiusura dei porti persino per i rifornimenti. Mercoledì scorso La Valletta ha deciso di bloccare anche lo spazio aereo.

Sea Watch da un anno utilizza il velivolo Moonbird, in collaborazione con la Swiss Humanitarian Pilots Initiative, per avvistare i barconi alla deriva: «I voli per il soccorso nell’area nord della costa libica non saranno più possibili – ha spiegato Sea Watch -. Moonbird ha contribuito al salvataggio di circa 20mila persone: sarebbero annegate se non avesse intercettato le loro barche».

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