Ennesimo incidente sul lavoro ieri mattina a Sarroch, sulla costa meridionale della Sardegna, nella raffineria Saras di proprietà della famiglia Moratti. La vittima è Stefano Nonis, un operaio di 42 anni di Santadi, un piccolo paese in provincia di Cagliari. Era dipendente della Turisman, una ditta d’appalto specializzata in ponteggi industriali. L’incidente è avvenuto intorno alle 9.30. L’operaio si trovava su un pontile quando, per cause non ancora accertate, è scivolato, è finito in mare ed è morto per annegamento. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. La Procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un’inchiesta, per il momento contro ignoti. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Gli accertamenti sono stati affidati agli esperti dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) e ai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, che si occuperanno di ricostruire la dinamica della tragedia.

Secondo uno degli ultimi report sulle morti bianche, in Sardegna sono 15 le vittime dall’inizio dell’anno. A livello nazionale, secondo l’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre sono 463 i lavoratori che hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese nei primi sei mesi del 2022, con una media angosciante di 77 morti sul lavoro ogni 30 giorni. La situazione quest’anno è peggiorata rispetto al 2021. Il numero di infortuni mortali sul lavoro, ripulito dalle morti per Covid, cresce infatti del 164% rispetto all’anno precedente. «Una recrudescenza dell’emergenza che si legge bene nelle denunce totali di infortunio – spiega Mauro Rossato, presidente di Vega Enginnering -. Considerando tutti gli infortuni, mortali e non, l’incremento è del 43,3% rispetto al 2021e tocca quota complessiva di 382.288. In questo totale, le denunce non Covid aumentano del 41% passando da 213.853 a 301.294. Nel 2022 aumenta anche la denuncia Covid, da 52.951 a 80.994. Sanità, attività manifatturiere e trasporti sono i più colpiti».

La fascia d’età più coinvolta è quella tra i 55 ei 64 anni (125 su un totale di 342). Ma l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati viene rilevato ancora tra i lavoratori più anziani, gli ultrasessantacinquenni, che registrano 46,8 infortuni mortali ogni milione di occupati.

L’incidenza di mortalità minima rimane, invece, nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 8,2), nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 9, 9 infortuni mortali ogni milione di occupati. Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi sei mesi del 2022 sono 29 su 342. In 26, invece, hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri morti sul lavoro sono 57.