«Siamo corresponsabili di questa tragedia umana. Le scene viste all’aeroporto di Kabul sono una vergogna per l’Occidente». Dopo l’ammissione della cancelliera Angela Merkel («Abbiamo sbagliato tutti») anche il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, scandisce il mea culpa istituzionale per il disastro politico, militare e umanitario di ciò che fino al mese scorso veniva spacciato come “missione di pace” in Afghanistan: la più grande operazione internazionale della Bundeswehr con 1.100 soldati schierati nella zona dell’Indu Kush. Ma a preoccupare i politici tedeschi, a poche settimane dalle elezioni nazionali, non sono tanto le sorti dei civili afgani quanto il rischio di un’ondata...