La manifestazione antifascista di Macerata come spartiacque: alla ricerca di parole e pratiche nuove, «perché i movimenti tornino ad essere centrali nel dibattito». Quattrocento militanti in rappresentanza di una cinquantina di realtà sociali italiane si sono visti ieri alla Mole Vanvitelliana di Ancona, rispondendo alla chiamata partita dal Sisma di Macerata, dai Centri sociali delle Marche e dall’Ambasciata dei diritti. Sul palco gli oratori si alternano, sulle poltroncine arancioni dell’auditorium ci sono tanti volti giovanissimi, alcuni anche con carta e penna per prendere appunti. La scossa della tentata strage razzista di Luca Traini di un mese fa, il tremendo esito...