Certo il 25 settembre “è in gioco la nostra democrazia” come denuncia l’editoriale di Norma Rangeri che ha aperto il dibattito su sinistra ed elezioni. Ma quando mai dagli ultimi trent’anni, diciamo dalla scesa in campo di Berlusconi, non è stato così? Cosa ha fatto la sinistra per arginare tutto questo? La verità è che è stata parte della crisi, attore protagonista. Ha scritto bene Imma Barbarossa “i primi colpi alla nostra Costituzione sono venuti proprio da quel campo ‘democratico e progressista’, dagli accordi con la guardia costiera libica alle privatizzazioni selvagge, fino all’autonomia differenziata”, prima ancora la famigerata riforma del regionalismo del 2000, fino alla ‘deforma’ costituzionale di Renzi bloccata dal referendum.

Tutto questo è attacco alla nostra Costituzione, tutto questo è messa in gioco della nostra democrazia. Lo spettro della destra si alza su un paesaggio di macerie di cui la responsabilità del centro-sinistra, Pd in primis, è tanta parte.
Ricordarlo aiuta a capire quanto sta accadendo. L’accordo Letta-Calenda è certo scandaloso, ma l’accordo Letta-Fratoianni-Bonelli per una quota di collegi sicuri lo era forse meno? Quando gli altarini si sono stati alzati si è detto era un “accordo tecnico”. Aggiungendo che tanto alle elezioni ognuno va per sé. Fratoianni ha dichiarato al manifesto: se Letta si presenterà con l’Agenda-Draghi “è un problema suo”. Calenda gli ha risposto: “Se Fratoianni non condivide l’Agenda Draghi problema suo”. Questi dovrebbero salvare la Costituzione? Si può andare alle elezioni politiche su questa base? Senza accordo politico, senza programma (anzi con programmi opposti), senza leader.

Norma Rangeri ha indicato il pericolo: “Ognuno per sé e il paese può attendere”.
Ha un senso l’appello di De Petris, sempre sul manifesto: cercare un accordo con il Movimento 5Stelle per “un’agenda alternativa a quella di Draghi”. Ma c’è, da entrambe le parti, la volontà politica di cercarlo? Certo bisognava pensarci prima, sarebbe il compito di una classe dirigente che non c’è.