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Federico Mollicone: «La scure sui rave cadrà anche sulle occupazioni»

Federico Mollicone: «La scure sui rave cadrà anche sulle occupazioni»Lo spazio sociale Spin Time Lab

Vade retro L’ammissione del deputato di Fdi Federico Mollicone, che punta il dito contro lo spazio romano Spin Time Lab

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 novembre 2022

«Non negheremo a nessuno di esprimere dissenso» ha detto ieri Giorgia Meloni a proposito della norma contro i rave contenuta nel decreto approvato in consiglio dei ministri lunedì scorso, rispondendo alle osservazioni dei giuristi, alle proteste degli esponenti dell’opposizione e ai primi mugugni dei membri della sua stessa maggioranza che fanno notare come il testo che individua una nuova fattispecie di reato è generico al punto di aprire spazi alla discrezionalità. In sintesi: potrebbe colpire qualsiasi forma di raduno o aggregazione. La conferma a questi sospetti, tuttavia, viene proprio da un esponente di primo piano di Fratelli d’Italia. Si tratta del deputato e meloniano di ferro Federico Mollicone che si è presentato davanti alla telecamere de L’aria che tira, talk show mattutino di La7 e ha ammesso: «Se l’occupazione di un edificio è a danno della proprietà privata o pubblica ed è pericolosa, la norma va applicata».

MOLLICONE rivela il suo attaccamento alle zone di pregio della città quando dice di considerare particolarmente scandaloso il caso di Spin Time Lab a Roma. La grande occupazione socio-abitativa, sostiene, ha l’aggravante di trovarsi «nel pieno centro storico della capitale d’Italia» e di organizzare eventi cui partecipano centinaia di persone. Da qui ai famigerati rave il passaggio è breve. Spin Time ha ospitato serate tekno ma anche concerti di musica classica e spettacoli teatrali. A questo posto Sabina Guzzanti ha dedicato il film documentario Spin Time, che fatica la democrazia! E sempre qui vivono circa 400 persone, di cui un centinaio di bambini. Dal 2013 hanno trovato casa in questo enorme casermone che un tempo ospitava gli uffici dell’Inpdap e che oggi è in mano a uno dei fondi speculativi che stanno comprando il centro di Roma pezzo dopo pezzo.

DI QUANTO sia prezioso per chi ci vive, per chi lo frequenta e per il tessuto sociale e culturale capitolino uno spazio come Spin Time si è accorto anche il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Bergoglio. Sulla scorta del decreto Lupi che nega il diritto a energia elettrica e acqua a chi non ha una residenza legale, i contatori elettrici dello stabile vennero spenti. Fino a quando non si presentò proprio Krajewski, che ruppe i sigilli per restituire la luce alle famiglie di Spin Time e lasciò un biglietto da visita col marchio del Vaticano a mo’ di rivendicazione. Sempre qui si tenne il primo e unico confrontohttps://ilmanifesto.it/le-primarie-atterrano-nel-palazzo-occupato-la-destra-attacca tra i candidati del centrosinistra alle primarie per il sindaco di Roma, quelle che vinse Gualtieri.

POSTI COME questo per il governo rappresentano una minaccia e un pericolo, al pari dei rave attorno ai quali ha ritagliato una fattispecie di reato ad hoc. Gli attivisti reagiscono dapprima con ironia. «Mollicone si è sbagliato – dice da Spin Time Andrea Alzetta – La realtà è che il decreto contro i rave è stato fatto pensando a Salvini: Meloni ha paura che un nuovo Papeete faccia cadere il governo». Poi i commenti si fanno più seriosi: la paura è che si attacchino «prima i rave, poi le occupazioni, un domani le scuole e infine i lavoratori». «Il rischio evidente è che l’ordine pubblico venga usato a fini politici», è la valutazione degli occupanti.

«CI VOLEVA l’intervento di Mollicone per avere l’interpretazione autentica del papocchio inserito all’articolo 5 del primo decreto del governo Meloni – attacca il deputato del Pd Claudio Mancini – Le sue parole smentiscono clamorosamente il ministro Piantedosi e le fonti del Viminale, confermano quello che tutti hanno subito compreso: si usano a pretesto i rave illegali per varare norme che riducono la libertà associativa dei cittadini». In serata, infine, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli denuncia l’aggressione avvenuto a Roma di alcuni militanti di Gioventù nazionale, organizzazione giovanile di FdI, e chiede al Viminale una non meglio specificata «attenta azione preventiva».

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