«Non negheremo a nessuno di esprimere dissenso» ha detto ieri Giorgia Meloni a proposito della norma contro i rave contenuta nel decreto approvato in consiglio dei ministri lunedì scorso, rispondendo alle osservazioni dei giuristi, alle proteste degli esponenti dell’opposizione e ai primi mugugni dei membri della sua stessa maggioranza che fanno notare come il testo che individua una nuova fattispecie di reato è generico al punto di aprire spazi alla discrezionalità. In sintesi: potrebbe colpire qualsiasi forma di raduno o aggregazione. La conferma a questi sospetti, tuttavia, viene proprio da un esponente di primo piano di Fratelli d’Italia. Si tratta del deputato e meloniano di ferro Federico Mollicone che si è presentato davanti alla telecamere de L’aria che tira, talk show mattutino di La7 e ha ammesso: «Se l’occupazione di un edificio è a danno della proprietà privata o pubblica ed è pericolosa, la norma va applicata».

MOLLICONE rivela il suo attaccamento alle zone di pregio della città quando dice di considerare particolarmente scandaloso il caso di Spin Time Lab a Roma. La grande occupazione socio-abitativa, sostiene, ha l’aggravante di trovarsi «nel pieno centro storico della capitale d’Italia» e di organizzare eventi cui partecipano centinaia di persone. Da qui ai famigerati rave il passaggio è breve. Spin Time ha ospitato serate tekno ma anche concerti di musica classica e spettacoli teatrali. A questo posto Sabina Guzzanti ha dedicato il film documentario Spin Time, che fatica la democrazia! E sempre qui vivono circa 400 persone, di cui un centinaio di bambini. Dal 2013 hanno trovato casa in questo enorme casermone che un tempo ospitava gli uffici dell’Inpdap e che oggi è in mano a uno dei fondi speculativi che stanno comprando il centro di Roma pezzo dopo pezzo.

DI QUANTO sia prezioso per chi ci vive, per chi lo frequenta e per il tessuto sociale e culturale capitolino uno spazio come Spin Time si è accorto anche il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Bergoglio. Sulla scorta del decreto Lupi che nega il diritto a energia elettrica e acqua a chi non ha una residenza legale, i contatori elettrici dello stabile vennero spenti. Fino a quando non si presentò proprio Krajewski, che ruppe i sigilli per restituire la luce alle famiglie di Spin Time e lasciò un biglietto da visita col marchio del Vaticano a mo’ di rivendicazione. Sempre qui si tenne il primo e unico confrontohttps://ilmanifesto.it/le-primarie-atterrano-nel-palazzo-occupato-la-destra-attacca tra i candidati del centrosinistra alle primarie per il sindaco di Roma, quelle che vinse Gualtieri.

POSTI COME questo per il governo rappresentano una minaccia e un pericolo, al pari dei rave attorno ai quali ha ritagliato una fattispecie di reato ad hoc. Gli attivisti reagiscono dapprima con ironia. «Mollicone si è sbagliato – dice da Spin Time Andrea Alzetta – La realtà è che il decreto contro i rave è stato fatto pensando a Salvini: Meloni ha paura che un nuovo Papeete faccia cadere il governo». Poi i commenti si fanno più seriosi: la paura è che si attacchino «prima i rave, poi le occupazioni, un domani le scuole e infine i lavoratori». «Il rischio evidente è che l’ordine pubblico venga usato a fini politici», è la valutazione degli occupanti.

«CI VOLEVA l’intervento di Mollicone per avere l’interpretazione autentica del papocchio inserito all’articolo 5 del primo decreto del governo Meloni – attacca il deputato del Pd Claudio Mancini – Le sue parole smentiscono clamorosamente il ministro Piantedosi e le fonti del Viminale, confermano quello che tutti hanno subito compreso: si usano a pretesto i rave illegali per varare norme che riducono la libertà associativa dei cittadini». In serata, infine, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli denuncia l’aggressione avvenuto a Roma di alcuni militanti di Gioventù nazionale, organizzazione giovanile di FdI, e chiede al Viminale una non meglio specificata «attenta azione preventiva».