Ora che l’addio alla letteratura di Philip Roth è senza possibilità di ripensamenti, i suoi alter ego sfileranno, fantasmatici eroi dei nostri tempi, davanti alla sua bara nell’ordine con cui sono apparsi via via nei romanzi in cui hanno preso vita: per primo Alex Portnoy, che forse cambierà per l’occasione la natura del Lamento di cui Roth lo aveva reso protagonista nel 1967 e, balzato fuori dal romanzo, si materializzerà davanti al suo creatore. Certo, oggi è un po’ invecchiato, ma quando fece la sua entrée sulla scena del mondo editoriale Portnoy vestiva con una certa sfacciataggine i panni dell’ebreo...