Siamo abituati a considerare Philip Roth un gigante della narrativa statunitense, amato dal pubblico e stimato dalla critica, ciò nonostante, nel corso degli anni, la sua fortuna in Italia ha seguito un percorso altalenante, caratterizzato da una serie di semplificazioni e fraintendimenti che in alcuni periodi hanno generato una netta polarizzazione della critica, con stroncature anche rilevanti (per esempio quelle di Carlo Cassola e Natalia Ginzburg). Ripercorrendo la storia dell’ «amore incostante» provato dallo scrittore di Newark per il nostro paese (e viceversa), Francesco Samarini ha compiuto, tanto negli archivi delle case editrici quanto tra le pagine dei quotidiani nazionali...