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La Sardegna travolta dalle alluvioni, una donna morta vicino Cagliari

La Sardegna travolta dalle alluvioni, una donna morta vicino CagliariStatale tra Capoterra e Cagliari

Meteo Fenomeni meteorologici estremi che affliggono territori spesso trascurati e impreparati. Nella regione dichiarato lo stato di emergenza regionale

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 12 ottobre 2018

Un territorio debole dal punto di vista idrogeologico e troppo spesso trascurato o male amministrato. Questo è il dato che emerge dagli effetti devastanti dell’alluvione che ha colpito ieri il Sud della Sardegna. La situazione è critica soprattutto nel Cagliaritano, dove finora sono state evacuate 57 persone. Una donna, Tamara Maccario, dispersa ad Assemini ieri mattina, è stata ritrovata morta in un canale ieri pomeriggio. La donna era in macchina insieme col marito e le tre figlie quando l’auto è stata raggiunta dall’acqua.

Sempre nella Sardegna meridionale è sotto osservazione la diga del Cixerri, dove è stato raggiunto lo stato di preallerta. Piogge intense anche nelle zone del Sulcis e nei territori dei comuni di Uta, Santadi e San Sperate. Le forze dell’ordine e la protezione civile sono state impegnate per tutta la giornata di ieri nelle operazioni di soccorso, per mettere in salvo diverse persone in difficoltà: alcune erano rimaste intrappolate sui tetti delle proprie auto. Treni fermi tra Cagliari e il Sulcis. Ieri pomeriggio la sala operativa della Protezione civile regionale ha confermato la notizia sul pastore disperso nella zona di Castiadas, sempre nel Cagliaritano. Le ricerche dell’uomo, a cui partecipano vigili del fuoco, la stessa Protezione civile e gli uomini della Guardia forestale, si concentrano nell’area di Capo Ferrato. Sono stati usati anche i droni. Molte strade sono state chiuse e per un po’ si è anche temuto per l’aeroporto di Elmas, dove però alla fine i voli non hanno subito alcuna variazione. Molto gravi i danni alle aziende agricole.

Fenomeni eccezionali: così vengono definiti i livelli di precipitazioni che hanno causato il disastro, con quantità superiori del doppio o del triplo rispetto alla pioggia normalmente registrata in Sardegna. Il record spetta a Capoterra, a pochi chilometri da Cagliari, dove in dodici ore sono caduti 353 millimetri d’acqua, pari a oltre il triplo di quanto ci si può aspettare tenendo conto delle statiche delle piogge degli ultimi venti anni. I dati sono ricavati dal bollettino meteorologico dell’Arpas, l’agenzia meteorologica regionale. Situazione analoga in Ogliastra, nel sud est dell’isola: a Tertenia – dati aggiornati a ieri – si oscilla su valori pari al doppio. Con punte, nelle tre ore tra le 3.42 e le 6.42 del mattino, pari quasi al triplo rispetto alla prevedibile normalità. Segnate in blu, il colore più “pericoloso” delle tabelle degli esperti, in tutta la pianura del Campidano.

Un emendamento al “decreto Genova” per lo stanziamento di dieci milioni di euro a favore dei territori sardi colpiti è stato annunciato dalla deputata sarda del Pd Romina Mura, con l’obiettivo, spiega la parlamentare, di «ripristinare i manufatti stradali, risarcire le attività produttive e i proprietari delle unità immobiliari danneggiate, e infine attuare tutti gli interventi di messa in sicurezza a tutela dei cittadini e dei loro beni». La Giunta regionale sarda ha decretato lo stato di emergenza.

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