La Russia taglia ancora il gas all’Europa. Prezzi record

La Russia annuncia che chiuderà di nuovo i rubinetti del gas e il prezzo per megawattora raggiunge un nuovo record. La società statale Gazprom ha annunciato che le forniture agli Stati europei saranno interrotte nuovamente per tre giorni dal 31 agosto per lavori imprescindibili al gasdotto «Nord Stream».

Fonti interne all’azienda hanno aggiunto che «se non verranno riscontrati problemi tecnici», il flusso di combustibile riprenderà normalmente dopo l’intervento e verranno erogati «fino a 33 milioni di metri cubi al giorno».

L’Ucraina accusa Mosca di usare il gas come ricatto verso i propri alleati europei in modo da dissuaderli dall’introdurre nuove sanzioni o fornire armamenti all’esercito difensore. D’altro canto la Russia possiede sul proprio territorio le più grandi riserve di gas naturale al mondo ed è il primo fornitore dell’Europa da diverse decine di anni.

Un dato: prima della guerra la Gazprom esportava fino a 63 milioni di metri cubi al giorno solo in Italia. Ora le esportazioni totali (ovvero verso tutti i Paesi che hanno accordi in tal senso con Mosca) ammonta alla metà. Dall’introduzione delle sanzioni occidentali il governo di Putin ha deciso di ridurre il flusso di gas al 20% della capacità totale del gasdotto «Nord Stream».

Ieri, la piazza di Amsterdam ha fatto registrare il nuovo record di prezzo arrivando a toccare 262,78 euro al megawattora e attestandosi a 244,55 euro al termine della giornata.

Secondo Bloomberg si tratta dell’impennata più sostanziale da inizio marzo (+ 6,7% dal precedente record). Inoltre, il prezzo medio del gas al momento è di ben undici volte superiore agli standard stagionali. In molti temono che lunedì prossimo, alla riapertura dei mercati, si potrebbe assistere a nuovi rincari.