Stare dalla parte delle vittime, sempre, è il primo dovere della nonviolenza. Siamo impegnati ad aiutare, a sostenere e a soccorrere chi subisce le atrocità della guerra. Condividiamo la compassione verso il popolo ucraino. L’aggressore, il carnefice, deve essere fermato. Ma come? Questo è il punto. In Russia ci sono migliaia di giovani che non vogliono andare a combattere, che rifiutano il servizio militare, che si dichiarano obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori. Sono loro il punto debole del regime guerrafondaio di Mosca; sono loro che obiettano concretamente alla guerra. Anche in Ucraina sono tante e diverse le voci...