La rabbia delle due Americhe: non contate più, contate tutto
Stati Uniti Proteste (contrapposte) e scontri. I sostenitori del presidente tentano di fare irruzione nei seggi degli Stati in bilico per impedire lo spoglio. I manifestanti anti-Trump bloccano i centri delle grandi città e si preparano a giorni di presidio
Stati Uniti Proteste (contrapposte) e scontri. I sostenitori del presidente tentano di fare irruzione nei seggi degli Stati in bilico per impedire lo spoglio. I manifestanti anti-Trump bloccano i centri delle grandi città e si preparano a giorni di presidio
Un’ondata di proteste negli Stati uniti era attesa ed è arrivata, da entrambe le fazioni. Il giorno successivo a quello che doveva essere l’election day, a scendere in piazza sono stati sia i sostenitori del presidente, sia coloro che da quattro anni si oppongono alle politiche di Trump.
I PRIMI HANNO FATTO sentire la loro voce in quegli Stati dove il voto si sta rivelando decisivo. A Detroit, in Michigan, poco prima che le agenzie di stampa annunciassero la vittoria di Joe Biden, decine di sostenitori di The Donald hanno formato un corteo e si sono diretti in un seggio, il Tcf Center, al grido di «Smettete di contare».
I video immediatamente circolati in rete e trasmessi dalle tv locali mostrano dozzine di persone fuori dal Tcf Center e all’interno dell’atrio, con i poliziotti in fila a difesa del seggio per impedirgli di entrare.
Scontri e tensioni sono avvenuti anche in Arizona, altro Stato cruciale e in bilico, sbilanciato ora verso il candidato democratico. A Phoenix circa 150 sostenitori di Donald Trump si sono infuriati dopo che la Associated Press ha assegnato la vittoria dello Stato a Biden, nonostante l’Ap abbia più volte ripetuto che quest’anno non avrebbe dato alcuna proiezione di voto, ma solo i dati accertati.
Trump già durante la notte elettorale aveva affermato di aver vinto le elezioni molto prima che gli Stati chiave avessero contato tutti i voti e ha trascorso gran parte della giornata affermando, senza prove, che stavano cercando di «rubargli» le elezioni, mettendo così in dubbio la legittimità delle numerose schede inviate per posta a causa della pandemia di Covid-19.
È QUESTA RETORICA che i suoi fedelissimi hanno abbracciato chiedendo a gran voce di smettere di contare le schede arrivate per posta. Ed è anche ciò che una porzione considerevole del paese sta invece rigettando.
Manifestazioni anti Trump si sono viste a New York, Seattle, Portland, Minneapolis, Los Angeles, Philadelphia, Chicago, tutte al grido opposto di «Contate tutti i voti». Altre manifestazioni sono previste per i prossimi giorni.
A MINNEAPOLIS i manifestanti hanno bloccato un’autostrada, ingaggiando una battaglia con la polizia che ha eseguito una decina di arresti. A Portland in centinaia si sono radunati sul lungomare per protestare contro i tentativi di fermare il conteggio dei voti, mentre il centro era messo a ferro e fuoco da un’altra protesta, contro la polizia e per la giustizia razziale: vetrine rotte e l’intervento, oltre che della polizia, anche delle truppe della Guardia nazionale.
A New York un corteo inizialmente pacifico si è riversato sulla Quinta Avenue, seguito verso sera da scontri tra un gruppo separato di manifestanti e la polizia che ha bloccato il traffico nel West Village mentre gli agenti in bici spingevano i manifestanti sui marciapiedi e li arrestavano a gruppi di quattro, cinque alla volta, per un totale di diverse decine.
PIÙ DI 100 EVENTI sono in programma entro sabato, organizzati dai partner locali di Protect the Results, una coalizione di oltre 165 organizzazioni di base, gruppi di difesa e sindacati.
Il gruppo, guidato dai gruppi di attivisti Indivisible e Stand Up America, viste le tensioni, ha deciso di tenere solo questi eventi e annullare altre centinaia di eventi inizialmente pianificati. A Washington, D.C., gli organizzatori di ShutDownDC hanno in programma azioni più aggressive nel corso della settimana a seconda del risultato, se Trump vincerà, perderà o se metterà in discussione i risultati.
«Sapevamo che sarebbe successo», ha detto il gruppo di difesa in un tweet chiedendo un raduno degli attivisti con gli hashtag #DeliverDemocracy e #CountEveryVote.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento