Dal Kansas a New York, all’Oregon al Wisconsin manifestazioni in sostegno
al diritto all’aborto a livello federale, che la Corte suprema pare intenzionata ad abolire. Le piazze si sono riempite
di donne e uomini, giovani
e non, di colori diversi, negli Stati democratici e in quelli repubblicani. E i temi si sono intrecciati: il diritto all’aborto con le istanze di Black Lives Matter, del movimento Lgbtq, dei sindacati. Si sono viste molte bandiere dei socialisti democratici, portavoce di tutte queste istanze. La battaglia per difendere Roe vs Wade,
la sentenza che da 49 anni difende il diritto all’aborto, non si ferma qui: manifestazioni sono previste fino alla fine di giugno, quando Scotus verbalizzerà la sua decisione. L’invito
a sospendere le mobilitazioni per aspettare la decisione finale della Corte non ha raccolto consensi: prevale la consapevolezza che se c’è una possibilità di fare pressioni affinché Roe vs Wade non sia cancellata, il momento è questo. A portare avanti questa posizione è il gruppo della Women’s March, che ha annunciato che la battaglia in difesa del diritto delle donne a gestire il proprio corpo è appena iniziata.