La proposta di Di Maio sui diritti e le tutele dei rider
Gig economy Ai ciclofattorini, alle aziende e ai sindacati è stato proposto un «accordo collettivo», previsto per «rapporti di lavoro di tipo non subordinato». Tra le novità la paga minima oraria e il tetto delle consegne. Prossimo incontro previsto entro fino dell'anno
Gig economy Ai ciclofattorini, alle aziende e ai sindacati è stato proposto un «accordo collettivo», previsto per «rapporti di lavoro di tipo non subordinato». Tra le novità la paga minima oraria e il tetto delle consegne. Prossimo incontro previsto entro fino dell'anno
In sei mesi di tavolo nazionale al ministero dello sviluppo a Roma i rider autorganizzati, i sindacati e le aziende della consegna di cibo a domicilio via piattaforma digitale non hanno trovato un’intesa sui diritti dei ciclo-fattorini delle piattaforme del «food delivery». Alla fine il ministro del lavoro e sviluppo Di Maio, che poche ore dopo il suo insediamento li ha ricevuti considerandoli il «simbolo» del nuovo precariato, ha presentato la bozza di una proposta di «accordo collettivo» ad hoc per l’intero settore.
Il testo è stato inviato nelle ultime ore alle parti in vista di un prossimo incontro che sarà convocato entro la fine dell’anno. Il testo intende garantire ai fattorini impiegati «attraverso rapporti di lavoro di tipo non subordinato» nuove tutele come il salario minimo e l’orario di lavoro. Sembra dunque, al momento, essere stato esclusa l’estensione del criterio della subordinazione a queste nuove forme di «lavoro digitale» – cioè intermediato dall’algoritmo attraverso il quale si esprime il comando sul lavoratore. Tale eventualità era stata prospettata in una bozza del «decreto dignità», formulata dallo stesso governo, ma accantonata subito. Il riconoscimento della subordinazione, che non vuol dire necessariamente un’assunzione a tempo indeterminato, è una delle richieste dei rider e dei sindacati, insieme alla confluenza di questi lavoratori nel contratto della logistica.
La proposta di «accordo collettivo» contiene, al momento, prevede un contratto, scritto o digitale per assicurare una paga minima oraria; il divieto di pagamento a cottimo; la copertura previdenziale Inps e Inail; massimo tre consegne entro un’ora di disponibilità, deroghe a parte; spese di manutenzione dei mezzi a carico del datore di lavoro: 50 euro mese elevati a 100 in caso di mezzo di trasporto a motore; indennità forfettaria di fine rapporto a carico del datore di lavoro proporzionata alla durata del contratto e all’ammontare complessivo del lavoro prestato. Si parla anche di maggiorazioni salariali per il lavoro notturno e i giorni festivi (30%). Riconosciuto il diritto alla libertà sindacale ed è prevista la costituzione di un osservatorio, al quale parteciperanno le piattaforme e i rider, che monitorerà lo stato dell’accordo. I rider stanno valutando la proposta e contano di comunicare presto le loro valutazioni.
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