«Le dichiarazioni della ministra Roccella di rifiuto totale rispetto a una richiesta di confronto denotano intolleranza nei confronti di esponenti istituzionali quali sono i sindaci. Mi auguro che la presidente Meloni approfondisca questo aspetto e accolga una semplice e onesta richiesta di confronto e dialogo da parte dei sindaci», così Dario Nardella, sindaco di Firenze, commenta la posizione di Eugenia Roccella sulla richiesta dei sindaci di diverse città d’Italia di riempire il vuoto legislativo sui diritti dei minori figli di famiglie omogenitoriali.

Siete pronti a riprendere le registrazioni all’anagrafe anche a Firenze. Cosa vi ha spinto a prendere questa decisione?
Vari fattori, a partire dalla pronuncia della Corte costituzionale che ha detto che il parlamento deve risolvere questo grave vuoto legislativo che limita le istituzioni nella tutela dell’interesse dei minori. Governo e parlamento non hanno fatto niente, perciò ho sentito l’urgenza di dare una risposta alla mia comunità a partire dalla tutela dei bambini e delle bambine già nati.

Può spiegare cosa accade a un bimbo cui non vengono riconosciuti entrambi i genitori?
I figli di coppie omogenitoriali non riconosciuti rischiano una sostanziale disparità di trattamento su molti fronti: dalla scuola ai servizi alla persona in ambito socio-sanitario. Pur avendo due genitori che nella vita lo amano e lo curano, il minore rischia di avere un solo genitore per la legge. Significa anche non avere legami di filiazione e parentela con l’altro genitore e la sua famiglia di origine e ciò porta conseguenze discriminatorie nella vita quotidiana, come la necessità di deleghe o autorizzazioni per le attività di tutti i giorni.

Come mai accettate solo registrazioni di figli di donne?
Parliamo in generale della necessità di dare una risposta a tutti i figli di coppie omogenitoriali con una disciplina ad hoc. In attesa di una legge, come amministratori, proviamo a intervenire sui casi meno esposti dal punto di vista delle pronunce giurisprudenziali, che sono appunto quelli dei figli di due madri. Mentre nel caso dei figli di due padri il ricorso alla maternità surrogata presenta un quadro giuridicamente molto più complicato e pone perplessità anche dal punto di vista politico e morale. Io ad esempio sono contrario allo sfruttamento di fatto della figura femminile per una maternità surrogata a pagamento.

Ha visto i suoi colleghi di diverse città. Come procederete?
Con gli altri colleghi abbiamo chiesto un confronto con Meloni e sollecitiamo il parlamento nel mettere mano ad una legge seria, moderna e rispettosa anzitutto dei diritti dei bambini già nati. Nel frattempo stiamo valutando insieme le modalità di ripresa delle trascrizioni.

Questo coordinamento tra città «democratiche» potrebbe funzionare anche su altri temi?
Stiamo lavorando già insieme su fronti importanti, dalla lotta al cambiamento climatico all’accoglienza dei rifugiati e dei migranti, al supporto alle città ucraine per la ricostruzione, alla lotta per una riforma delle autonomie che non sia schiacciata sul regionalismo differenziato. I sindaci sono protagonisti politici, non solo amministratori locali. I cittadini ce lo riconoscono.

Si aspettava che la destra avrebbe così presto dato l’assalto ai diritti?
Non sono stupito. Basta riascoltare i contenuti e i toni della campagna elettorale dell’estate scorsa.

Intanto state sperimentando le difficoltà sul Pnrr.
Il governo ha il dovere di portare a casa tutto il Pnrr, per la credibilità dell’Italia intera di fronte all’Europa. Se non riuscisse sarebbe uno smacco. Se si impegnerà con chiarezza noi saremo al suo fianco nel difendere le ragioni dei nostri progetti con lealtà istituzionale.

I giovani di Ultima generazione protagonisti dell’azione a Palazzo Vecchio hanno subito una perquisizione. Cosa dice loro?
La lotta all’emergenza climatica è sacrosanta, ma non si ottiene con metodi sbagliati come l’attacco alle opere d’arte. Cultura e natura sono due valori fondamentali della nostra esistenza e, aggiungo, di una politica di sinistra che alzi lo sguardo verso obiettivi globali. Il nostro nemico sono l’ignoranza e l’indifferenza è lo dobbiamo combattere con i metodi giusti. Le grandi rivoluzioni si fanno con il popolo e non contro il popolo. Attaccare l’arte ti rende inviso al popolo.