Il paesino dove il 3 di ogni mese la Madonna appare è un mucchietto di case sulla sponda nord del lago di Bracciano. Si chiama Trevignano Romano ed è un posto per lo più frequentato dagli appassionati di windsurf, mountain bike e parapendio. Da qualche tempo anche dai fedeli della Santa Vergine, che accorrono a centinaia per assistere all’estasi mistica della signora Maria Giuseppa Scarpulla, nota come Gisella Cardia, e ascoltare poi i messaggi divini dei quali lei si fa interprete e portatrice. L’ultimo: «I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia». Il penultimo: «Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra. Ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio».

La signora Cardia, 53 anni, la luce l’ha fatta entrare nel 2016, quando è andata a Medjugorje con suo marito. Prima viveva in Sicilia, vicino a Messina, ed era la titolare di un’azienda di ceramiche. Una storia finita male: libri contabili in tribunale e due anni di condanna per bancarotta. E qui i maligni alzeranno un sopracciglio, ma non sta scritto da nessuna parte che una bancarottiera non possa essere toccata dalla grazia. Anzi, la versione ufficiale dice che sono proprio gli afflitti quelli che prima o poi prenderanno possesso del regno dei cieli.

Gisella Cardia

Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere con indifferenza
I DEVOTI A TREVIGNANO ci arrivano a frotte e con le richieste più disparate: guarigioni, per lo più. Ma anche preghiere per figli lontani, benedizioni per esami e colloqui di lavoro, ricerca di parole di conforto veloci e comprensibili, assoluzioni senza passare dal via. Il popolo dei pellegrini è da sempre un mosaico di disagi: gente disposta a credere a qualsiasi cosa pur di poter continuare a coltivare qualche illusione di un futuro migliore. E Gisella fa il possibile. Prega, si rivolge ai piani celesti del creato, offre speranza. O almeno così ha fatto fino alla settimana scorsa, perché adesso non si trova più.

«È IN ROMANIA da una cugina», dicono al bar. «No, è in Polonia. Lì ha molti fedeli», rispondono altri. Fatto sta che la veggente è sparita: ha staccato le utenze di casa, è salita in macchina con il marito ed è andata via. Con sé ha portato anche la reliquia: una statuetta della Madonna che piange sangue, souvenir di Medjugorje e oggetto di culto per devoti e spettatori delle trasmissioni del pomeriggio. Il parroco del paese non parla, probabilmente le sue ultime uscite un po’ troppo entusiaste non sono piaciute ai superiori, e poi la diocesi di Civita Castellana ha affidato a una commissione l’istruzione di un’indagine previa. Pure la procura di Civitavecchia ha qualcosa in mano: un investigatore privato ha consegnato una perizia sul sangue che fuoriesce dagli occhi della statuetta. Sarebbe di origine animale. Maiale nello specifico, e ogni ironia resta sottintesa onde evitare accuse di blasfemia. Del resto lo diceva anche Dostoevskij: se dio non esiste, chi è che si prende gioco degli uomini? Il diavolo, probabilmente.

MA COME METTERLA con le stigmate? Gisella ha due buchi sul dorso delle mani che la neurologa Rosanna Chifari sostiene non abbiano un’origine spiegabile dalla scienza medica. Qualche settimana fa, da Barbara D’Urso, Vladimir Luxuria le ha chiesto se per caso quelle piaghe le avesse anche toccate (per la cronaca: no). Il suo curriculum racconta il resto: già consulente dei senatori della Lega, Chifari è una sostenitrice delle cure alternative al Covid e per questo i no vax l’hanno inserita tra gli eroi che lottano contro la dittatura sanitaria. All’apparizione del 3 marzo, comunque, Cardia si è presentata ai fedeli in sedia a rotelle: «Ho problemi a camminare, sta arrivando la Pasqua», ha detto, lasciando intendere di avere le stigmate pure ai piedi.

Ci sarebbero poi anche i miracoli, tipo la volta che ha moltiplicato teglie di pizza e piatti di gnocchi: «Ho sfamato venticinque persone con un vassoio da quattro». Non saranno pani e pesci ma come prodigio non sembra male, anche se si conoscono storie di fuorisede capaci di fare anche meglio. Non si hanno notizie, per il resto, di eventuali trasformazioni di acqua in vino, ma forse è meglio soprassedere: i baristi entusiasti dei tanti pellegrini da dissetare con ogni probabilità non avrebbero gradito. E sì che sin qui tutti appaiono abbastanza soddisfatti. «Un po’ di lavoro in più c’è, ma io non credo alle apparizioni. Credo solo alla Madonna che sta in chiesa», argomenta il barista, che evidentemente serve Dio e però non disdegna Mammona.

MA PRIMA DI SPARIRE, cosa voleva Gisella in cambio di tanta bontà? Niente, ci mancherebbe, figuriamoci. Cioè, volendo, ci sarebbe una onlus pronta ad accogliere le donazioni spontanee dei fedeli. Un ex funzionario del ministero dell’economia ha confessato ai giornali di aver sborsato 123.000 euro: «A un certo punto mi sono accorto che qualcosa non andava e ho smesso». I soldi servono ad accogliere meglio i devoti. Gisella dice che all’inizio la Madonna le aveva suggerito di comprare un bel campo dove di solito si fa il volo libero con i paracadute. I proprietari, però, non hanno voluto vendere e allora i piani divini sono cambiati: per le apparizioni va benissimo anche il campo vicino, posizione meno esclusiva ma lo stesso adeguata alla divulgazione dei messaggi di Nostra Signora. Sempre che Gisella Cardia decida di tornare.

ALTRIMENTI, non troppo distante, nella parrocchia di Sant’Agostino, a Civitavecchia, c’è ancora la Madonnina che nel 1995 per quattro volte ha pianto sangue e verso la quale la Chiesa non ha mai preso posizione, quindi chissà. L’unico giudizio sul merito della vicenda arrivò dal busto di Lenin a Cavriago. Secondo gli Offlaga Disco Pax ne parlò persino la Komsomolskaya Pravda in Russia: «Vicino a Reggio Emilia, in Italia, travolta da insolito disgusto, una scura statua del compagno Lenin ha pianto lacrime bianche come le navi del porto di Arcangelo».