«Devono arrivare per forza in Italia? Perché non vanno in Libia?». Qualche giorno fa Manlio Di Stefano, sottosegretario agli esteri del Movimento 5 Stelle, aveva liquidato in questo modo l’affaire Sea Watch. La nave coi 40 migranti a bordo era ferma davanti alle acque italiane e Di Stefano, ingegnere e grande appassionato di geopolitica considerato da sempre vicinissimo a Luigi Di Maio, aveva pensato bene di dichiarare la Libia «porto sicuro» per togliere d’impaccio il governo. Ieri, al contrario, i senatori del M5S membri della commissione affari esteri hanno detto chiaro e tondo il contrario. Prendendo le mosse dai bombardamenti...