La Fifa sospende Rubiales per 3 mesi, la Federcalcio spagnola lo difende
La giocatrice Hermoso smentisce ogni consenso al bacio. La Rfef si scaglia contro un appello di solidarietà alla numero 11 firmato da 70 atlete
La giocatrice Hermoso smentisce ogni consenso al bacio. La Rfef si scaglia contro un appello di solidarietà alla numero 11 firmato da 70 atlete
La Fifa è stata più rapida del Consiglio superiore dello sport, organismo dipendente dal governo di Madrid il cui presidente, Víctor Francos, si è detto disponibile ad avviare un «me too del calcio spagnolo». Il Comitato di Disciplina della Fifa ha deciso di sospendere per 90 giorni il numero 1 della Federazione spagnola da «ogni attività legata al calcio», in attesa della conclusione del procedimento già aperto contro di lui. A guidare l’organizzazione sarà Pedro Rocha, braccio destro e uomo di fiducia di Luis Rubiales, che ha già detto di voler contestare la misura negli organi competenti. Nel frattempo la Fifa ordina al dirigente di astenersi da ogni contatto con Jennifer Hermoso, la giocatrice che, durante la cerimonia di premiazione dei mondiali, ha baciato sulle labbra.
Quel bacio, ha spiegato Rubiales venerdì all’assemblea della Real Federación de Fútbol in un’arringa intrisa di livore machista, sarebbe stato consensuale, avendo chiesto e ottenuto il permesso della giocatrice. Ma la numero 11 della nazionale, in un comunicato del sindacato Futpro, ha categoricamente smentito di aver mai acconsentito. Hermoso ha anzi accusato il presidente della Federcalcio di “manipolazione”, ha rivelato di sentirsi «vittima di un’aggressione» e ha denunciato le forti pressioni ricevute dalla Rfef per sostenere una versione di comodo. Il bacio imposto rappresenta solo la punta di un iceberg costituito da una lunga serie di comportamenti sessisti, ha chiarito.
La Federcalcio spagnola ha reagito stizzita, dimostrando quanto sia ferreo il controllo esercitato da Rubiales nonostante le dimissioni di vari responsabili regionali e le proteste di club e allenatori. Un comunicato emesso venerdì notte allega delle foto a sostegno della versione di Rubiales – la ragazza lo avrebbe indotto a baciarla stringendosi a lui e sollevandolo da terra – e contro Hermoso annuncia un’azione legale. Come se non bastasse, la Rfef si scaglia contro un appello di solidarietà alla numero 11 nel quale 23 campionesse del mondo e altre 70 giocatrici informano che non vestiranno la maglia della nazionale finché i vertici non saranno sostituiti. In un ennesimo comunicato, ieri la Federcalcio accusa Hermoso di «mentire», dimostrando un atteggiamento persecutorio che ha convinto 11 membri del team tecnico della nazionale a dimettersi.
Gli applausi della platea a Rubiales – descrittosi come «vittima del falso femminismo» e di una «caccia alle streghe» – hanno convinto gli ambienti più reazionari, spesso vicini a Vox, a prenderne le difese. Ma la vicenda ha varcato i confini nazionali, con atlete e giocatori di vari Paesi che sono intervenuti a difesa di Jenni Hermoso affermando la necessità di “demachistizzare” il calcio dentro e fuori la Spagna. Intanto sono partite le prime mobilitazioni: dopo il presidio femminista alla sede della Federcalcio, un’altra protesta annunciata ha convinto il comune di Motril (Andalusia) a cancellare una partita organizzata per festeggiare l’illustre concittadino.
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